Scalata della Cupola, scatta la denuncia e la conta dei danni: "Fatto gravissimo"
Dopo l'azione messa a segno da un giovane molto seguito sui social, l’assessore Piantanida parla del rischio che si inneschino "fenomeni di emulazione"
Dopo che nei giorni scorsi l’urban climber "Dedelate", che vanta 240.000 follower su Instagram, ha scalato la Cupola antonelliana fino ad arrivare in cima a scattare un selfie con la statua del Salvatore, il Comune di Novara ha depositato una denuncia alla Questura di Novara.
Dopo la scalata della Cupola, scatta la denuncia
Mercoledì 29 gennaio 2025 un ragazzo che sui social si fa chiamare Dedelate, e già noto per "imprese analoghe" sul Duomo e sullo Stadio di San Siro, aveva postato sul suo profilo Instagram le immagini della sua ultima spericolata azione: in piena notte si è introdotto nella Basilica di San Gaudenzio a Novara e si è arrampicato fino alla guglia della cupola antonelliana, a oltre 100 metri di altezza.
Polizia locale e la Polizia di Stato stanno indagando sull'accaduto. L’ipotesi più accreditata è che il giovane appena diciottenne possa essere stato aiutato da qualcuno.
«La Questura in collaborazione con la nostra polizia locale – dice l’assessore alla cultura Luca Piantanida – si è già attivata per identificare il responsabile di quello che io considero un fatto gravissimo. Oltre ad aver messo a repentaglio la propria vita, questo ragazzo ha fatto danni seri all’interno di un bene monumentale che è patrimonio della città di Novara. Oltre tutto c’è il rischio serio di innescare fenomeni di emulazione».
Violazione di proprietà privata, furto e danneggiamento di un bene pubblico. Queste sarebbero i reati di cui si è macchiato lo spericolato giovane.
L'interrogazione del Pd
La vicenda, che è rimbalzata anche sui media nazionali che in passato già si erano occupati delle “imprese” del giovane, sta suscitando molta eco in città, ed avrà un seguito anche politico amministrativo: il gruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, ha depositato una interrogazione chiedendo chi avrebbe dovuto vigilare, come mai alcune porte non fossero chiuse e chi avrebbe dovuto provvedere e quali provvedimenti il comune sta assumendo per evitare emulazioni.
Il commento della Fabbrica Lapidea
Anche Matteo Caporusso, presidente della Fabbrica Lapidea,nei giorni scorsi si è recato un Questura per la denuncia ed è profondamente indignato per l'azione dell'urban climber. «Ha rischiato la vita attraversando percorsi non aperti al pubblico senza alcuna sicurezza. Sono allibito. E' un’offesa per tutta la città"».
«Per farsi strada – spiega Caporusso – ha scassinato porte e lucchetti. Approfittando di un funerale celebrato nel primo pomeriggio, si è introdotto in chiesa e verso sera è entrato in azione. Ha danneggiato un monumento cittadino, ha girato indisturbato sul cornicione a 18 metri di altezza, è andato nei sottotetti dello Scurolo e in ambienti veramente pericolosi. Scardinando porte e lucchetti perché non sapeva dove andare e arrivando fino a 121 metri senza imbragatura. Una bravata che costerà cara, perché Fabbrica e Comune dovranno intervenire, e che poteva finire in tragedia. Per sistemare la botola danneggiata occorrerà l’edilizia acrobatica o un ponteggio».