Curiosità

Personaggio da film horror all’ingresso del santuario di Oropa

Il rettore: è l'inizio di un percorso, rappresenta le angosce e i tormenti del nostro tempo.

Personaggio da film horror all’ingresso del santuario di Oropa
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Personaggio da film horror all’ingresso del santuario di Oropa. Il rettore: è l’inizio di un percorso, rappresenta le angosce e i tormenti del nostro tempo.

Personaggio da film horror all’ingresso del santuario di Oropa

Si chiama Boogyeman ed è tutto dire, visto che ricorda il film horror del 2005 con il cosiddetto “uomo nero”. E’ un’opera d’arte collocata nel piazzale d’ingresso al santuario di Oropa, che ovviamente sta facendo molto discutere.

In tanti, in questi primi giorni della mostra “Pieghe dell’Anima”, hanno giudicato inappropriata e fuori luogo la presenza della scultura (la prima delle nove che compongono l’esposizione) proprio all’entrata del luogo sacro. L’aspetto “malefico”, se non addirittura “satanico”, ha fatto storcere il naso a più d’un visitatore.

La spiegazione del rettore

Eppure non è casuale che gli organizzatori abbiano scelto di posizionarla proprio lì. A spiegarlo è don Michele Berchi, rettore del santuario.

«Ci tengo a precisare innanzitutto che non c’è alcuna volontà provocatoria – ha dichiarato il sacerdote a La nuova provincia di Biella -. È molto importante che ci sia una reazione, che le opere colpiscano o lascino stupiti, ben venga, laddove questo apre alla curiosità e all’interesse e consente di scoprire che si tratta appunto di un percorso che si sviluppa all’interno di tutto il Santuario, non di un’opera messa lì a caso e fine a se stessa».

Simboleggia la paura all’inizio di un percorso

«E’ inquietante – aggiunge don Berchi – e non potrebbe essere altrimenti dato che simboleggia la paura, il terrore, lo spavento. È all’inizio del percorso per questo, perché rappresenta le angosce e i tormenti del nostro tempo, dalla pandemia alla guerra, e quelle che ognuno di noi si porta dietro proprio arrivando a Oropa. Paure delle quali simbolicamente ci si libera proprio nel cammino che ci avvicina alla Madonna, alla speranza e al coraggio che vengono rappresentati alla fine dalla scultura di Icaro».

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