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Novara si è fermata per dire no alla violenza col flash mob “44 passi in avanti… e quanti indietro?”

In Largo Morsuillo una manifestazione simbolica promossa da Cgil, Cisl e Uil in vista del 25 novembre

Novara si è fermata per dire no alla violenza col flash mob “44 passi in avanti… e quanti indietro?”

Un’iniziativa partecipata e intensa quella che ha preso forma a Novara oggi, domenica 9 novembre 2025, che ha unito donne e uomini in un gesto collettivo di consapevolezza e impegno.

Novara si ferma per dire no alla violenza

Il canto condiviso, il movimento all’unisono, il silenzio finale e il volo dei palloncini hanno reso l’evento ancora più significativo. Questi i momenti salienti del flash mob contro la violenza di genere convocato all’insegna del motto “44 passi in avanti… e quanti indietro?” e promosso dai coordinamenti Pari Opportunità di UIL, CGIL e CISL, in vista del 25 novembre.

Alla manifestazione hanno preso parte anche rappresentanti del Comune di Novara, tra cui le assessore Elisabetta Franzoni e Giulia Negri, insieme alla consigliera provinciale Marina Grassani, che ha commentato:

«La forza di queste iniziative sta nella loro capacità di trasformare un gesto simbolico in un messaggio concreto: la violenza non è mai accettabile, e solo insieme possiamo contrastarla. Grazie a chi oggi ha scelto di esserci, di farsi voce e presenza per chi non può più farlo».

Questo invece il commento all’iniziativa diffuso da Cisl Novara Vco:

«Un atto collettivo di coscienza e di coraggio, un gesto simbolico ma concreto, contro il femminicidio e ogni forma di violenza. La canzone “Cambia il vento” è stata la voce che tante e tanti di noi vorrebbero poter alzare ogni giorno. Ha dato parole e respiro a chi non riesce più a parlare, a chi non può cantare, a chi si volta dall’altra parte per paura o indifferenza. Abbiamo cantato per chi non c’è più, per chi lotta in silenzio, per chi ha bisogno di sapere che non è sola. È stato un evento composto, significativo, profondamente umano. Siamo orgogliosi del nostro agire. Perché oggi, insieme, abbiamo scelto di esserci e di essere protagonisti».