Il caso

Novara, monitoraggio sulle colonie di Ibis sacri

Le analisi, effettuate dopo la recente moria di molti esemplari, escludono bocconi avvelenati. Il Comune annuncia “pulizie straordinarie e controlli” ma al momento non c'è un piano di contenimento

Novara, monitoraggio sulle colonie di Ibis sacri
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Prosegue a Novara l’attenzione sulle colonie di Ibis sacri che hanno preso dimora sugli alberi del parco di via Bainsizza e dell’area verde di via Camoletti, vicino all’ex brefotrofio.

Novara, monitoraggio sulle colonie di Ibis sacri: "No a misure cruente"

Le segnalazioni dei residenti e il ritrovamento di alcune carcasse avevano fatto temere l’uso di bocconi avvelenati, ma le analisi condotte dall’Istituto zooprofilattico di Torino hanno escluso questa ipotesi e anche quella di zoonosi.

Il Comune continua «a monitorare attentamente» le colonie di Ibis sacri che hanno preso dimora in città, in particolare sugli alberi del parco di via Bainsizza e su quelli dell’area verde dell’ex brefotrofio, in via Camoletti, sollevando le proteste dei residenti in zona. A seguito del ritrovamento di numerose carcasse, in particolare in via Bainsizza, si era anche temuto che i grossi volatili potessero essere rimasti vittime di bocconi avvelenati

. «Le analisi condotte dall’Istituto zooprofilattico di Torino - dice l’assessore all’Ambiente Elisabetta Franzoni - hanno invece permesso di escludere questa eventualità, così come quella che la moria potesse essere stata provocata da zoonosi. In realtà, si tratterebbe di morti “naturali”, in particolare di esemplari ancora giovani e non in grado di volare bene».

Le due aree interessate, aggiunge Franzoni, «restano comunque interdette, così come previsto dall’ordinanza comunale».

E le misure di contenimento

Quanto alle misure di contenimento, invocate da molti cittadini visto il proliferare di questa specie, al momento sembra non ne siano previste.

«L’elaborazione del Piano spetta alla Provincia, d’intesa con Ispra, e al momento ancora non esiste, Quindi è prematuro parlare di qualsiasi tipo di misura. Fra l’altro, in territorio urbano non sarebbe nemmeno ipotizzabile utilizzare strumenti cruenti come gli abbattimenti selettivi».

Quel che il Comune può fare, prosegue l’assessore, «lo sta facendo, in stretto contatto con l’Asl. E’ stato condotto un monitoraggio preciso dal Nucleo Ambiente della Polizia locale e si è escluso di poter intervenire in qualche modo perché nei nidi è stata riscontrata la presenza di uova e pulli. Ciò che facciamo è provvedere alla pulizia straordinaria delle aree interessate, una volta alla settimana, e continuare a monitorare la situazione delle colonie, provvedendo anche ad analisi a spot su eventuali nuove carcasse».