Il Circolo XXV Aprile cambia volto e si trasforma in un nuovo Centro Culturale del Comune di Novara, inaugurato ufficialmente nel pomeriggio di lunedì 17 novembre 2025 alla presenza del sindaco Alessandro Canelli, dell’assessore alla Cultura Luca Piantanida e dell’assessora Elisabetta Franzoni.
Novara, inaugurato il nuovo Centro culturale
Gli spazi rinnovati di Vicolo San Giacomo 4 diventano così un luogo pensato per ospitare arte, incontri, conferenze, esposizioni e iniziative della comunità.
A segnare visivamente questa nuova vita del centro è la grande installazione dedicata a Sebastiano Vassalli, realizzata dall’artista Iuvol, che campeggia sulla facciata dell’edificio. Un omaggio al grande scrittore novarese nel decennale della sua scomparsa, pensato per far dialogare memoria e contemporaneità.
All’interno, invece, trova spazio una sala destinata a convegni ed esposizioni, intitolata al maestro Lino Abele Antonione, poeta dialettale e figura centrale della cultura popolare novarese.
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«Il Circolo XXV Aprile cambia veste e destinazione e si trasforma in un nuovo spazio dove arte e cultura si incontrano» ha scritto il sindaco Canelli, ricordando i due omaggi a Vassalli e Antonione come simboli complementari della tradizione culturale cittadina. «Uno spazio che a lui sarebbe piaciuto tanto…», ha aggiunto riferendosi ad Antonione.
Anche l’assessore Piantanida sottolinea la nuova funzione del centro: «Artisti, associazioni e cittadini avranno da oggi un nuovo spazio a disposizione per incontri, convegni ed esposizioni. Il Circolo XXV Aprile è stato interamente recuperato e messo a disposizione della città». Piantanida ha inoltre ricordato il ruolo dell’artista Federico Vullo, autore dell’intervento dedicato a Vassalli.
La Provincia di Novara, presente con il vicepresidente Andrea Crivelli, ha evidenziato il valore simbolico dei due omaggi: Vassalli, che ha raccontato il territorio attraverso la storia; Antonione, che ne ha custodito l’anima quotidiana attraverso il dialetto. Una sintesi culturale che rende il nuovo centro un «ponte tra memoria, contemporaneità e partecipazione».
Crivelli ha ribadito l’importanza del luogo come spazio vivo di comunità, capace di unire creatività, identità e partecipazione..