Tradizione

Novara ha celebrato il suo San Gaudenzio: corteo e cerimonia del Fiore in Basilica - VIDEO e FOTO

Grande la partecipazione di autorità, associazioni e cittadini per il momento centrale della Patronale

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Mercoledì 22 gennaio a Novara cerimonia solenne in onore di San Gaudenzio, primo vescovo e patrono della città.

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I tre novaresi dell'anno
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I tre novaresi dell'anno

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Novara ha celebrato il suo San Gaudenzio

Nonostante la pioggia incessante, grande partecipazione di rappresentanti delle istituzioni religiose, civili e militari, del mondo dell’associazionismo e tanti novaresi.

Le celebrazioni si sono aperte con il corteo civico che ha visto le autorità cittadine portare a braccia gli antichi cesti con le rose di metallo ripulite e poco dopo ricollocate sui lampadari della basilica come vuole l’antica tradizione.

A seguire il vescovo Franco Giulio Brambilla ha celebrato la messa pontificale.

Lo Scurolo chiuderà domenica 26 gennaio, alle 18, e sul sagrato della Basilica andrà in scena la rievocazione storica de “Il miracolo delle rose” a cura dell’Associazione Novarese Amici di Santiago

La cerimonia del fiore e le sue origini

Un momento suggestivo seguito con partecipazione da tantissime persone con lo sguardo rivolto verso l’alto. Un rituale simbolico che affonda le sue radici nei secoli passati: quello della Cerimonia del Fiore.

In una Basilica affollata (con tanti fedeli impegnati a riprendere con il telefonino) la grande fioriera metallica si è abbassata dalla volta e, una volta collocati i nuovi cesti, è stata rialzata.

Come vuole la leggenda la cerimonia ricorda il miracolo delle rose fiorite in pieno inverno nel gennaio del 396 e offerte da San Gaudenzio ad Ambrogio che, di ritorno da Vercelli, si fermò a Novara.

Durante l’incontro il vescovo di Milano profetizzò la futura consacrazione di Gaudenzio a vescovo, avvenuta nel 398 per opera di Simpliciano.

L'omelia del Vescovo

L'omelia del Vescovo, intitolata "La divina Leggerezza della vita in speranza" si è conclusa con un grande auspicio con l'animo rivolto verso il Giubileo:

Il Giubileo di quest’anno ci renda uomini e donne nuovi, abitati da una “speranza viva”. Ma che cos’è una speranza viva? È quella che ogni giorno fa prevalere la fiducia sul sospetto, la tenerezza sulla rigidità, la vicinanza sulla solitudine, l’interesse sul menefreghismo, la compassione sulla rigidità, la generosità sull’egoismo, l’accoglienza sull’esclusione, la fiducia nel prossimo piuttosto che la rivalità sfrenata, la vita semplice e operosa anziché che la ricchezza sfarzosa e ostentata. In una parola la “speranza viva” è l’umile vittoria della vita sulla morte, perché l’abbiamo ricevuta in dono e non possiamo non regalarla agli altri. Questa è la divina leggerezza della vita in speranza!

 

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