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Lumellogno continua ad aspettare la pista ciclabile

"La ciclabile era stata inserita nei progetti Pnrr, facendola passare su un vecchio camminamento militare in mezzo alla campagna"

Lumellogno continua ad aspettare la pista ciclabile

La pista ciclabile di Lumellogno, più volte promessa, ancora non si vede. E i cittadini della frazione, che la aspettano da oltre 50 anni e per i quali la pista rappresenterebbe l’unico collegamento sicuro per raggiungere la città in bicicletta, non si rassegnano. La carreggiata della strada provinciale, via comunale Pier Lombardo, infatti, oltre che stretta è priva totalmente di una banchina che possa permettere il transito delle biciclette senza correre il rischio di incidenti.

I fatti

«Ogni giorno c’è qualcuno che mi ferma per chiedermi notizie – dice il consigliere comunale Ezio Romano, che è di Lumellogno (di cui è stato anche referente del Comitato spontaneo di quartiere) e che insieme a Carlo Migliavacca aveva promosso nel 2021 una petizione popolare che aveva raccolto più di mille firme – Addirittura mi insultano, perché si sentono presi in giro dall’Amministrazione comunale. Ed in effetti era stato promesso che la pista sarebbe stata realizzata entro questo mandato… Altre ne sono state fatte, come in via Solferino, ma a Lumellogno non si muove niente».

«La ciclabile – prosegue Romano – era stata inserita nei progetti Pnrr, facendola passare su un vecchio camminamento militare in mezzo alla campagna. Nella riunione del Comitato spontaneo di Lumellogno tenutasi nel novembre 2022, era stato confermato ai cittadini che la pista ciclabile era stata inserita del progetto Pnrr in campagna, ma che poi sarebbe stata modificata».

In realtà, la planimetria inviata a Romano pochi giorni fa dagli uffici comunali (dopo la sua ennesima richiesta di chiarimenti), prevede ancora che il tracciato attraversi la campagna. «Una pista ciclabile così progettata servirebbe solo per le scampagnate domenicali e non ai cittadini che devono recarsi a Novara in bicicletta – commenta Romano – Fra l’altro, un simile tracciato così isolato non sarebbe sicuro, soprattutto nelle ore serali e al mattino presto. Inoltre, ci sono problemi di pendenza: il ponte sulla tangenziale ha una salita difficile da fare in bicicletta…».

La soluzione più semplice – ed utile – secondo Romano sarebbe quella di «far passare la pista ciclabile sulla via comunale Pier Lombardo, che peraltro è anche già illuminata: si tratta di poco più di 600 metri, perché il tratto rimanente, dalla tangenziale al SP9/SP11/via Castello, è praticamente già pronto e basterebbe asfaltarlo».

Alla voce istituzionale di Ezio Romano si aggiunge quella di Carlo Migliavacca, che sulla pista ciclabile di Lumellogno ha condotto mille battaglie. «Sono più di cinquant’anni che sono impegnato a segnalare, per sensibilizzare, la necessità di realizzare la pista ciclabile sulla SP9, nel tratto che da Lumellogno porta al bivio per Novara. Le motivazioni sono sempre le stesse: strada troppo stretta e totalmente priva di banchina per poterla percorrere in bicicletta senza mettere a rischio la propria vita. Infatti, di incidenti ne succedono parecchi, alcuni anche mortali. Ho visto passare diversi presidenti di Provincia, diversi sindaci ma non ho mai visto nessuno di loro assumersi la responsabilità di affrontare il grave problema».

«Di battaglie e manifestazioni di protesta ne ho organizzate parecchie, senza guardare in faccia nessuno, per fare sì che la nostra gente di “Lumellogno fuori le mura”, come dico sempre io, possa ritenersi parte integrante del tessuto provinciale e comunale. – conclude Migliavacca – Non è possibile che, per ottenere qualcosa dalle Istituzioni locali (Regione, Provincia, Comune), si debba sempre arrivare ad inscenare manifestazioni eclatanti di protesta per richiamare l’attenzione; in fin dei conti le tasse le paghiamo anche noi e non penso di dire un’eresia nel pretendere che una parte di questi soldi vengano reinvestiti in loco».