L'invoriese Gabriele Ferraris aiuta i bimbi malati grazie a Youtube
Regala Lego grazie alle monetizzazioni

«Quando torno da questa esperienza mi ci vogliono 10 giorni per rientrare nella normalità dato il carico umano che mi trovo davanti». A dirlo è Gabriele Ferraris, il quale, residente in frazione Orio, ha superato gli 11 mila iscritti creando il canale YouTube GabrickMocMaker.
Il racconto
Con quasi 200 video pubblicati, la monetizzazione acquisita gli consente di comprare alcuni set Lego che porta personalmente in regalo ai bambini ricoverati all'ospedale oncologico Fondazione Maria Letizia Verga di Monza. «Mi piace portare avanti questa attività, non per vanto personale, ma per dare visibilità a un'iniziativa benefica che cresce - racconta Ferraris - lavoro come ispettore di Polizia locale, sono appassionato di Lego e sono un collezionista.
Negli anni ho conosciuto molta gente, tra cui una persona di Reggio Emilia che lavora in un negozio Lego. Mi ha chiesto se volessi contribuire con i miei pezzi perché andava all'ospedale monzese vestito da cosplayer. Gli ho risposto che avrei avuto piacere ad accompagnare lui e la moglie in questa bella avventura. Ho lanciato una raccolta fondi sui social e con i 1.300 euro ricavati ho acquistato altri Lego.
Ho dunque donato ai bambini in ospedale tre scatoloni pieni, era il 2023. Lo scorso anno siamo tornati con le stesse modalità. Noi siamo in contatto con l'Ufficio relazioni con il pubblico dell'ospedale e andiamo nella data che ci indicano loro. Lo scorso anno ho aperto il canale YouTube in cui faccio contenuti su questioni legate al codice della strada. Quest'anno tornerò il 12 maggio grazie alla monetizzazione dello scorso e aggiungendo un'altra raccolta fondi. Saranno con noi altri volontari travestiti da personaggi dei cartoni animati.
Ogni anno mi rendo conto che il 90% dei bambini che ho visto l'anno prima non c'è più perché qualche malattia se l’è portato via. Dentro il reparto di degenza indossiamo una tuta e la doppia mascherina per tutelarli. Sia i bambini che i genitori si dimenticano per qualche minuto di essere in un ospedale oncologico stando in una grande sala giochi piena di Lego. E questa è la mia soddisfazione più grande».