Si è svolto lunedì 17 novembre 2025, alla scuola primaria Don Milani di Novara, l’incontro inaugurale del progetto “La mia adolescenza a rotelle – Voce in movimento”, ideato e portato nelle scuole da MissG, al secolo Giulia Cavagna Sala, giovane “influencer” novarese che da tempo si batte per i diritti delle persone con disabilità ed in particolare per il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
“La mia adolescenza a rotelle”: alla Don Milani il progetto di MissG
Un appuntamento che, come sottolineato dalla stessa promotrice, «non è stato soltanto un evento, ma l’inizio di un percorso che parla di vita, scuola, storie vere e cambiamento».
Durante l’incontro, MissG ha condiviso la sua esperienza personale trasformandola in un racconto capace di coinvolgere e far riflettere. Queste le sue parole:
«Questo progetto nasce per entrare nella scuola e restarci. Per accendere domande, far cadere muri, costruire ponti. L’inclusione non è un concetto astratto: è qualcosa che si pratica ogni giorno, nel modo di muoversi, ascoltare, accogliere. Lunedì non è stato solo un incontro: è un inizio. Una voce in movimento che, passo dopo passo, diventerà coro».
Un messaggio che ha trovato ascolto attento negli alunni e negli insegnanti presenti, coinvolti in un dialogo diretto su disabilità, barriere — fisiche e culturali — e rispetto reciproco.
Le istituzioni: “Un segnale forte per la scuola e per la città”
L’iniziativa ha visto una partecipazione istituzionale particolarmente significativa. Erano presenti Maria Fabia Scaglione, dirigente scolastica; Simone Policano, presidente dell’associazione Humanity in the World, partner e sostenitrice del progetto; Barbara Pace, consigliera provinciale e Giulia Negri assessora comunale, oltre a Silvia Dragone, Garante delle persone con disabilità del Comune di Novara nonché mamma di MissG.
La consigliera provinciale Barbara Pace ha evidenziato l’importanza di coinvolgere i più giovani nel tema dell’inclusione:
«Portare testimonianze dirette come quella di MissG dentro le scuole significa dare ai ragazzi strumenti concreti per capire che ogni barriera può essere superata, se si impara a guardare il mondo con occhi diversi».
L’assessora Giulia Negri ha sottolineato il valore civico dell’iniziativa:
«Questo progetto è un’occasione preziosa per educare le nuove generazioni al rispetto e alla consapevolezza. Una città inclusiva nasce da qui: dalle parole che insegniamo, dai gesti che scegliamo di fare, dalle barriere che decidiamo di non accettare».
La mia adolescenza a rotelle – Voce in movimento non si esaurisce con l’incontro del 17 novembre. L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è costruire un percorso continuativo, capace di radicarsi nella comunità scolastica e diventare uno strumento stabile di educazione all’inclusione.
Un lavoro che, come ha ricordato MissG, «parla non solo di disabilità, ma soprattutto di sguardi, linguaggio, rispetto e possibilità».