Lavinia Orefici

La giornalista della "litigata" con Romani Prodi è aronese

Classe 1986 è nata in città

La giornalista della "litigata" con Romani Prodi è aronese
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Una tirata di capelli o una mano sulla spalla? E' balzata agli onori della cronaca la giornalista Lavinia Orefici che, in settimana, è stata protagonista di un duro scontro con Romano Prodi culminato, pare, con un gesto fuori dalle righe.

Nata ad Arona

Ma perché ne parliamo? Forse non tutti sanno che.. Orefici è di Arona così come la sua famiglia. La professionista è nata infatti in città nel 1986 e attualmente vive a Roma. È giornalista professionista e lavora in televisione dal 2011. Dopo la collaborazione con Sky Tg24 e diMartedì (LA7), nel 2016 è approdata a Mediaset occupandosi prevalentemente di attualità, costume e dinastie reali. Lavora a Quarta Repubblica ed è collaboratrice di Libero. Nel 2022 ha realizzato il documentario The Queen – la favola, in occasione dei 70 anni di regno della regina Elisabetta II. Con Piemme ha pubblicato, nel 2020, Elisabetta II dalla A alla Z e per la collana Molecole, nel 2021, Diana la principessa del popolo. Orefici è figlia dell'aronese Antonella Delprino, storica inviata di La Vita in Diretta, e del giornalista Oscar Orefici, scomparso nel 2014.

Ma torniamo all'attualità di cui tutti hanno parlato: siamo a sabato 22 marzo a Roma.
L'inviata di Quarta Repubblica pone al professor Romano Prodi per una domanda sul manifesto di Ventotene. In particolare, gli chiede cosa ne pensa del passaggio sulla proprietà privata. L'ex premier non la prende bene: «Ma che cavolo mi chiede? Io ho mai detto una cosa del genere?».

«Era un passaggio del manifesto di Ventotene», ribatte Orefini. Prodi risponde: «Ma lo so benissimo signora, mi creda, non sono mica un bambino. Ma era nel ’41, gente messa in prigione dai fascisti. Cosa pensavano, secondo lei? Al trattato di... all’articolo secondo della Costituzione? Ma dico: il senso della storia ce l’ha lei o no?».

Orefici non demorde: «Sì, ma volevo sapere, visto che era stato citato...». L’ex premier fa per allontanarsi, gesticola, poi ribatte: «Vabbè, lei cita... Io allora cito un verso di Maometto e lei mi dice “cosa ne pensa di Maometto?”. Ma dai, su. Questo è far politica in un modo volgare».

A questo punto il gesto contestato: per Orefici una tirata di capelli, per Prodi: "Le ho appoggiato una mano sulla sua spalla perché stava dicendo cose assurde". Lunedì 24 marzo però, proprio durante la puntata di Quarta Repubblica, Orefici ha ribadito la sua versione: "La risposta alla mia domanda è stata subito aggressiva e quando ho sottolineato un passaggio del manifesto si è avvicinato verso di me tirandomi una ciocca di capelli. Non voglio fare la vittima. Però è stato come un professore tira le orecchie ad un somaro. Io non sono una bugiarda quindi ho raccontato un fatto perché è successo".

Commenti
Alberto.

Ha fatto bene Prodi a scusarsi pubblicamente. È un gesto che non doveva fare.

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