La barista nebbiunese Anna Possi al centro di un racconto vincitore del premio letterario Anna Kuliscioff

La barista nebbiunese Anna Possi ispiratrice del racconto vincitore del premio letterario Anna Kuliscioff.

Anna Possi ispira il racconto vincitore del premio Anna Kuliscioff

La storia della barista nebbiunese Anna Possi è ancora più conosciuta. Del suo caso si sono interessati nei mesi scorsi i giornali di tutta Italia e il prefetto di Novara Francesco Garsia a dicembre la insignì anche del titolo di Commendatore, un premio assegnato per conto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ora la storia della sua vita, una storia di sacrifici e lavoro che l’ha portata a servire dietro al bancone del suo bar per 66 anni - e che non può ancora considerarsi chiusa - ha ispirato anche il racconto con il quale la nostra collaboratrice Maria Grazia Todesco ha vinto il secondo posto assoluto al Premio letterario Anna Kuliscioff. Il racconto scelto dalla giuria del Premio e dai lettori per la “medaglia d’argento” della rassegna si intitola proprio “Il bar da Anna”.

«Caro diario - così inizia il racconto premiato dalla giuria - stasera devo raccontarti un pomeriggio che ho trascorso assieme ad una barista d’eccezione. Abita a Nebbiuno, un piccolo paese dell’Alto Vergante piemontese. Anna Possi da un po’ di tempo è conosciuta dai media come la barista più longeva d’Italia. La particolarità sta nel fatto che ha compiuto da poco cento anni, e da 66 gestisce da sola un esercizio pubblico situato nel centro del paese, con all’esterno un’ampia terrazza dalla quale si può godere un bellissimo panorama del lago Maggiore. Entrare nel suo bar mi ha fatto ritornare bambina. Per un attimo mi è sembrato che il tempo si fosse fermato agli anni Sessanta...».