"Il suo annuncio è pornografico, sono 400 euro di multa" La truffa è servita
Selezionavano le vittime sui siti d'incontri dopodiché partiva l'escalation: prima le multe, poi i ricatti

Hai appena pubblicato un annuncio su una piattaforma web di incontriquando vieni contattato da un agente della polizia postale perché il tuo testo "non ha la certificazione", "è vietato" o peggio ancora: "è pornografico". Per fortuna il guaio si può riparare pagando una multa di qualche centinaia di euro. D'altra parte se non lo fai potrebbero esserci guai peggiori e la posta in gioco (soprattutto se hai figli) potrebbe essere molto alta. Peccato che quell'agente di polizia sia in realtà un truffatore.
Raggirati online e ricattati
E' successo a Torino e le vittime che sono state raggirate in questo modo sono decine, persone che non volevano finire in Tribunale e che sono state letteralmente terrorizzate con i peggiori scenari: arresto, querele, processi penali, sequestro di beni, comunicazioni ufficiali alle mogli e convocazioni di servizi sociali per prendere in carico i figli minori.
In tutti i casi, la prospettiva di vedere la propria esistenza andare in frantumi per un annuncio equivoco spingeva a mettere mano al portafoglio in preda all'ansia e al panico.
Dove venivano selezionate le vittime
La banda di truffatori selezionava annunci sentimentali principalmente da due piattaforme on line: Subito.it e Bakekaincontri.com per poi contattare gli inserzionisti fingendosi poliziotti e chiedendo soldi che venivano versati in più tranche (agli atti si parla di 400, 700, 1.000 euro) su carte post pay.