Il caso

“Gite” ad Auschwitz? Sermais risponde alla ministra Roccella

«I nostri viaggi non sono fini a se stessi, ma percorsi di crescita personale e collettiva»

“Gite” ad Auschwitz? Sermais risponde alla ministra Roccella

«Le gite ad Auschwitz servivano a dirci che l’antisemitismo riguardava un tempo collocato in una precisa area: il fascismo» e per questo motivo «sono state incoraggiate e valorizzate». Le parole pronunciate qualche giorno fa dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella non hanno suscitato solo l’indignazione di Liliana Segre, che si è detta «incredula» e ha replicato con un secco «la memoria della verità fa male solo a chi ha scheletri negli armadi».

Nella foto i protagonisti di una passata edizione di ProMemoria Auschwitz organizzato da Sermais

“Gite” ad Auschwitz? Sermais risponde alla ministra

Sono state accolte con altrettanta incredulità da Sermais, che da oltre dieci anni organizza “Promemoria Auschwitz”, un progetto di educazione alla cittadinanza che ha accompagnato finora centinaia di ragazzi in un percorso di conoscenza, memoria e consapevolezza e che contempla anche (ma non solo) un viaggio a Cracovia e ai luoghi della memoria dell’Olocausto: il ghetto ebraico della città, la fabbrica museo di Schindler e i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.

«Quelle parole – commenta Simone Quadraro, da tre anni referente del progetto – ci hanno toccato particolarmente, perché sminuiscono questi nostri viaggi, nei quali ci mettiamo tanto impegno proprio perché non restino fini a se stessi ma si trasformino in occasioni per educare i giovani ad afferrare il senso profondo e complesso delle sfide del presente. Promemoria Auschwitz è un’esperienza che non si limita al viaggio, ma diventa un percorso di crescita personale e collettiva».

“E’ davvero una povera memoria quella che funziona solo all’indietro” si legge sulle felpe dell’associazione Deina, con la quale Sermais collabora per l’organizzazione del progetto. «Perché la memoria – dicono da Sermais – non serve a voltarsi indietro, ma a guardare avanti con maggiore consapevolezza e senso critico. Per questo da 12 anni continuiamo a portare questo percorso nelle scuole e tra i giovani della nostra città, affrontando con serietà il compito di accompagnare chi parte verso luoghi dove la storia si è fatta ferita: un cammino che ci costringe a misurarci con la violenza, lo sterminio, la paura e le loro radici più oscure».

Ecco perché, secondo Simone Quadraro, le parole della ministra Roccella sono proprio “fuori fuoco”: «Cercare di “defascistizzare” l’Olocausto, dicendo frasi antistoriche per edulcorare quello che è stato il fascismo, non fa fare bella figura nemmeno a coloro che la pensano come lei. Il fascismo non è stato l’unico responsabile dell’antisemitismo ma resta, fino a prova contraria, il principale artefice, insieme all’alleato nazista, della schedatura, della discriminazione e della deportazione di migliaia di ebrei italiani nei campi di concentramento. E’ la storia».

Quelle che Roccella definisce “gite” ad Auschwitz «sono un’occasione per comprendere l’urgenza del presente, che conferma in effetti che ha ragione la ministra a dire che forse non abbiamo ancora fatto i conti fino in fondo con l’antisemitismo nel nostro Paese».

«Per noi – prosegue Quadraro – quei viaggi hanno proprio il senso di abbattere il muro dell’indifferenza e sviluppare il senso di cittadinanza attiva e di partecipazione. Anche perché il viaggio non finisce al ritorno, ma è sempre seguito da un percorso di elaborazione dell’esperienza che avviene nei mesi successivi e che si conclude con una “restituzione alla città”. E la cosa bella è che da ogni viaggio vengono fuori sempre cose diverse, perché si incontrano ragazzi diversi, con vissuti differenti. Ma in ciascuno di loro l’esperienza lascia un segno indelebile e la voglia di farsi parte attiva per costruire una società migliore».

Intanto Sermais ricorda che sono aperte le iscrizione per l’edizione 2026 di ProMemoria Auschwitz. Il viaggio in collaborazione con Deina si terrà dal 4 al 9 febbraio 2026 ed è dedicato a ragazz3 dai 17 ai 25 anni. Prevede inoltre la partecipazione a 4 incontri formativi pre-partenza a nòva e nei luoghi della Resistenza vicini a noi. La destinazione è Cracovia, con visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Iscrizioni e ulteriori informazioni a questo link