Delegazione novarese

Fondazione Umberto Veronesi: borsa di ricerca alla novarese Alessia Soldano, impegnata contro il glioblastoma multiforme

Le attività realizzate dalla delegazione novarese, nata nel settembre 2015, hanno permesso di finanziare fino ad oggi 6 eccellenti ricercatrici che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura delle patologie oncologiche.

Fondazione Umberto Veronesi: borsa di ricerca alla novarese Alessia Soldano, impegnata contro il glioblastoma multiforme
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I fondi raccolti durante lo scorso anno, grazie al grande impegno della delegazione novarese - guidata fino a dicembre 2021 da Raffaella Drago - permetteranno di finanziare il progetto della ricercatrice Alessia Soldano. La dottoressa Soldano - novarese di nascita -, che verrà premiata giovedì 12 maggio alle ore 11.30 presso l’Aula Magna dell’Università Statale di Milano durante l’annuale cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, è impegnata quotidianamente in un progetto che mira a studiare e comprendere il ruolo della metilazione dell’RNA nello sviluppo del glioblastoma presso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazione e Integrata dell’Università degli Studi di Trento.

La malattia e il sostegno

Il glioblastoma multiforme è il tumore cerebrale più comune negli adulti, con una sopravvivenza media di 12-15 mesi. Nonostante gli sforzi della ricerca, nessuna nuova terapia è stata sviluppata con successo negli ultimi anni. Per questi motivi è cruciale studiare i meccanismi coinvolti nello sviluppo del glioblastoma per disegnare nuovi approcci terapeutici efficaci. La metilazione dell’RNA (una modificazione chimica che ne regola la stabilità, attività e localizzazione nella cellula) è emersa come un importante modulatore dello sviluppo di diversi tipi di tumori. Obiettivo del progetto sarà comprendere il ruolo della metilazione dell’RNA nel glioblastoma per valutare la sua potenzialità come target terapeutico. Per raggiungere questo obiettivo saranno utilizzati organoidi cerebrali, cioè agglomerati di cellule 3D che simulano un piccolo cervello in vitro. Gli organoidi saranno modificati per “possedere” delle mutazioni già riscontrate nei pazienti con glioblastoma (per simulare la malattia); in seguito, verranno accesi o spenti i principali geni coinvolti nella metilazione dell’RNA, per esaminare l’effetto di queste modificazioni sullo sviluppo della neoplasia. I risultati permetteranno di conoscere nuovi meccanismi alla base della progressione del glioblastoma, fondamentali per l’identificazione di bersagli terapeutici.

Le attività realizzate dalla delegazione novarese, nata nel settembre 2015, hanno permesso di finanziare fino ad oggi 6 eccellenti ricercatrici che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura delle patologie oncologiche.

La delegazione piemontese ha visto all’inizio dell’anno un passaggio di testimone da parte di Raffaella Drago e delle altre delegate verso la nuova responsabile Anna Chiara Invernizzi. Il neo gruppo, composto altresì da Raffaella Drago, Federica Villarboito Tacchini, Alessandra Gennari, Beatrice Erbetta, Cinzia Primatesta Cannavacciuolo, Rossella Maffioli e Laura Ferraris Garsia, si è già distinto per il successo del progetto “Il pomodoro per la ricerca”, grazie a cui ha raccolto più di 17.000 euro a favore della ricerca contro i tumori pediatrici.

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