Firmata sul lago d'Orta la Carta Etica per la parità di genere nello sport
L'iniziativa promossa dal Soroptimist ha coinvolto Ameno, Armeno, Miasino, Orta, Pettenasco, Bolzano Novarese, Pella, Pogno e San Maurizio d’Opaglio

I Comuni del lago d'Orta sono stati protagonisti, nello scorso fine settimana, di una cerimonia per la firma della Carta etica per la parità di genere nello sport.
Un momento simbolico sulle acque del lago
Il cielo incerto e qualche goccia di pioggia non hanno fermato le "dragonesse” della squadra Mimosa Dragon, formata da donne operate al seno e infermiere del reparto oncologico, che sabato 14 giugno hanno solcato le acque del lago d’Orta a ritmo di tamburo, a bordo della loro canoa con testa e coda di drago. Accanto a loro si sono esibiti anche l’equipaggio femminile del Circolo Vela Orta e il doppio femminile della Canottieri Lago d’Orta, a sottolineare la centralità dello sport al femminile.
Un'iniziativa dall'alto valore simbolico
Lo spettacolo ha aperto simbolicamente la cerimonia di firma della Carta Etica per la parità di genere nello sport, promossa a livello locale dal Soroptimist Club Alto Novarese guidato da Michela Righi, iniziativa che mira a diffondere i valori di equità e inclusione attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle realtà sportive.
Nella cornice dello showroom Fantini di Pella, nove Comuni del lago (Ameno, Armeno, Miasino, Orta, Pettenasco, Bolzano Novarese, Pella, Pogno e San Maurizio d’Opaglio) hanno sottoscritto la Carta alla presenza di numerose associazioni sportive del territorio.
Un impegno formale sul terreno della parità
Nel saluto iniziale, la presidente nazionale del Soroptimist, Adriana Macchi, ha sottolineato: "Le donne vincono, ottengono risultati nello sport, ma non contano nei luoghi di potere dello sport. Abbiamo recentemente visto che sono state rinnovate le federazioni sportive, su 40 solo 2 sono guidate da donne. È una questione di equità: non c’è ragione perché metà della popolazione resti esclusa dai ruoli decisionali".
Con la Carta si chiede ai Comuni firmatari di impegnarsi, in qualità di sentinelle, a mettere in atto strumenti concreti di controllo e valutazione, affinché i principi di equità trovino applicazione reale.