Novara

Dopo le denunce lo "scalatore" della Cupola si difende

"Non ho mai causato danni a nessun edificio, mi preoccuperei più del fatto che un ragazzino sia riuscito a intrufolarsi"

Dopo le denunce lo "scalatore" della Cupola si difende
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Dopo il clamore suscitato dalla sua pericolosa "impresa", il giovane "urban climber" che nei giorni scorsi ha fatto molto parlare di se' per aver scalato la Cupola di Novara, è ricomparso sui social.

Dopo le denunce lo "scalatore" della Cupola si difende

Nella tarda mattinata di oggi, lunedì 3 febbraio 2025, Dedelate" (questo il nome che il 18enne utilizza sui social) è tornato a pubblicare contenuti sul suo profilo instagram, seguito da ben 242mila follower.

Quello stesso profilo su cui condivide video e foto delle sue spericolate azioni illecite, compresa l'ultima che lo aveva visto introdursi nella Basilica di San Gaudenzio e poi salire fino alla cima della Cupola dove si è mostrato orgoglioso ai piedi della statua del Salvatore.

Un'azione che con il passare dei giorni non smette di infiammare il dibattito, soprattutto dopo che Comune e Fabbrica Lapidea hanno provveduto a sporgere denuncia contro il giovane che non solo si sarebbe macchiato del reato di violazione di proprietà privata ma, per raggiungere la vetta della Cupola, avrebbe causato una serie di danni.

Le storie social

Tramite due storie Instagram il ragazzo, che dopo il video e le foto realizzati a Novara non aveva più pubblicato nulla, ha voluto fare alcune precisazioni.

Nella prima riporta il passaggio di un articolo che lo riguarda e in cui si fa riferimento a precedenti denunce a suo carico per danneggiamento dopo la salita alla Madonnina sul Duomo di Milano:

"Non ho mai rotto/causato danni a nessun edificio, sembra incredibile che possano scrivere quello che vogliono senza alcuna prova".

Dedelate inoltre aggiunge, ripostando una foto che lo ritrae all'interno della Basilica quando ormai era stata chiusa al pubblico:

"Mi preoccuperei più del fatto che un ragazzino sia riuscito a intrufolarsi. E chissà cosa avrebbe potuto fare qualcun altro li dentro".

Infatti, secondo quanto riferito da Matteo Caporusso, presidente della Fabbrica Lapidea, approfittando di un funerale celebrato nel primo pomeriggio, il ragazzo si era introdotto in chiesa per poi entrare in azione in serata.

Non resta altro che attendere di conoscere gli sviluppi delle indagini e le eventuali conseguenze.

Commenti
satyricus

Io se fossi in lui , mi preocuperei di non scivolare, perchè un uovo quando cade a terra non è più ricomponibile.

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