Diventare insegnante in Piemonte è una "corsa a ostacoli"

Per Flc Cgil l'iter proposto dal nuovo decreto relativo all'accesso all'università potrebbe diventare un vero impedimento per le nuove generazioni

Diventare insegnante in Piemonte è una "corsa a ostacoli"
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La regione Piemonte ha bisogno di aumentare il numero di insegnanti, specialmente nella scuola primaria, infanzia e secondaria. Lo dice il portale di informazioni relative al mondo scolastico "Orizzonte scuola".

Il decreto e le sue limitazioni

Il recente decreto n. 1027 del 4 agosto 2023 limita l’accesso all’università, in particolare al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, attraverso prove a risposta multipla previste per il 20 settembre. "Una scelta, questa - è la considerazione di orizzonte Scuola - che sembra andare contro le reali necessità del Piemonte".

A esprimere forti perplessità anche la Flc Cgil che, in una nota, puntualizza come il percorso proposto dal decreto potrebbe trasformarsi in un vero e proprio ostacolo per le nuove generazioni che aspirano all’insegnamento.

"Emerge, infatti, una contraddizione: da un lato, si limita l’accesso all’università pubblica, mentre, dall’altro, si apre la porta alle università telematiche. Quest’ultimo punto è particolarmente delicato. L’educazione è un bene comune e non dovrebbe essere soggetta alle logiche di mercato. Concedere un simile privilegio alle università telematiche, senza parallelamente investire e supportare le università pubbliche, rischia di compromettere la qualità della formazione offerta. Il ruolo dell’università pubblica, in particolare, è fondamentale nella preparazione dei futuri insegnanti. Una formazione solida, che si basa sulla ricerca e l’esperienza diretta, non può e non deve essere sostituita da soluzioni telematiche, per quanto valide possano essere".

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