Differenziata: Novara sale al 73,57%, lieve incremento ma ancora troppa inciviltà
Persiste il problema degli abbandoni, che si mostra in crescita ancora in molti quartieri: “maglia nera” anche quest'anno per Sant’Agabio

Anche nel 2024 Novara si è confermata un "comune riciclone". Lo raccontano i dati del rapporto annuale Assa.
Differenziata: Novara sale al 73,57%
Nel 2024 i novaresi hanno prodotto 422,39 chili di rifiuti a testa, per un totale di oltre 43.700 tonnellate. Il 73,57% (pari a 310,77 chili per abitante) è stato differenziato.
Sono i dati complessivi della raccolta rifiuti urbani a Novara che Assa ha messo nel suo rapporto annuale. Se si confrontano con i “numeri” del 2023, si nota un lieve incremento sia nella quantità totale di rifiuti prodotti (erano oltre 42.800 tonnellate, pari a 414,45 kg per abitante), ma anche nella percentuale di “differenziata” (nel 2023 era al 73,54%).
Novara si conferma dunque un comune “riciclone”, anche grazie grazie ad una sensibilità ormai acquisita dalla maggior parte dei residenti.
Il dettaglio
Nel dettaglio, lo scorso anno sono state prodotte 11.568 tonnellate di “indifferenziata”, a fronte di 32.208 di rifiuti differenziati. Di questi, 9.389 tonnellate (pari a 90,6 kg pro capite) di “organico”, 4.681 (45,2 chili a testa, in discesa rispetto ai 46 del 2023) di vetro e lattine, 4.023 (38,8 chili a testa, in decisa crescita rispetto ai 35,2 dell’anno precedente) di plastica, 1.501 tonnellate (51,8 chili per ogni residente) di carta e cartone, 1.304 tonnellate di legno, 306 di metalli, 507 di Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e 19,7 di oli vegetali.
A questi vanno poi aggiunte le 1.676 tonnellate di rifiuti da spazzamento: nel 2024 sulle strade urbane sono stati percorsi dalle “spazzatrici” Assa 16.238 chilometri.
Gli "ingombranti"
Un capitolo a parte lo meritano i cosiddetti “ingombranti”, per i quali Assa mette a disposizione un servizio di ritiro a domicilio gratuito: nel 2024 ne sono stati prodotti per 973 tonnellate, pari a 9,39 chili a testa, in deciso aumento rispetto alle 731 tonnellate del 2023. Le prenotazioni per il servizio di ritiro, sempre nel 2024, sono state 11.857.
Gli abbandoni e le zone più critiche
Ma se aumentano coloro che, correttamente, si rivolgono ad Assa, resta purtroppo ancora irrisolto il problema degli abbandoni, che si mostra in crescita ancora in molti quartieri.
Anche l’anno scorso, la “maglia nera” è andata a Sant’Agabio, che ha fatto registrare 869 abbandoni (erano stati 780 nel 2023), seguito dal quartiere Sud con 445 abbandoni, in lieve calo rispetto al 452 dell’anno prima. Terzo gradino dello scomodo podio per il quartiere Nord Est, con 373 abbandoni, oltre 100 in più rispetto al 2023, quando erano stati 258.
Ovviamente, anche le vie più “bersagliate” dagli “insozzatori” del suolo pubblico si dividono tra quartiere Sud e Sant’Agabio: l’ormai tristemente noto incrocio tra via Adamello e via Bollati ha fatto registrare 107 abbandoni, 106 in via Spreafico, 80 in via Tarantola, 76 in via Casorati e 66 in via Leonardo da Vinci.
I controlli
Un fenomeno, quello degli abbandoni, su cui si sta concentrando molto anche la Polizia locale che, con la collaborazione di Assa, ha implementato i servizi di pattugliamento ed accertamento con la verifica puntuale dei rifiuti abbandonati in città.
Nei giorni scorsi, personale del Comando con operatori ecologici al seguito ha ispezionato i rifiuti abbandonati nei luoghi oggetto di segnalazioni, oltre ad altri rinvenuti durante l’attività di controllo del territorio, con particolare riguardo ai quartieri del Villaggio Dalmazia, Agognate e Sant’Agabio. I responsabili degli abbandoni individuati a seguito di indagini saranno convocati presso gli uffici del Comando e sanzionati a norma di legge.
Potrebbero arrivare gli ispettori ambientali
«Nell’ambito dell’abbandono dei rifiuti – sottolinea l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale Luca Piantanida – abbiamo stretto una collaborazione molto forte con Assa per reprimere un altro fenomeno spiacevole che contribuisce significativamente alla percezione di degrado e incuria della città».
Nel frattempo, l’assessore all’Ambiente Elisabetta Franzoni ha già chiesto «all’Avvocatura civica se sia possibile istituire la figura degli ispettori ambientali. E’ una delle prime cose che ho fatto appena dopo il mio insediamento: il fatto che l’assessorato Ambiente non si possa occupare giuridicamente dei controlli e degli abbandoni è un mio cruccio».