Cordoglio nel Borgomanerese per la morte di Walter Guglielmetti: il funerale a Bogogno
Il ricordo del sindaco di Bogogno, Pietro Sacco.
A Bogogno è stato celebrato il funerale di Walter Guglielmetti: l'uomo era conosciuto e stimato in tutto il Borgomanerese per le sue attività di volontariato.
Mondo del volontariato in lutto per Walter Guglielmetti
"Un volontario a tutto tondo". In questo modo il primo cittadino Pietro Sacco definisce Walter Guglielmetti, il quale è mancato sabato 7 dicembre lasciando i fratelli Doriano e Alberto. Era nato il 18 agosto 1947 ed è stato ricordato durante le esequie funebri di martedì 10 davanti a rappresentanti delle varie associazioni di cui aveva fatto parte. La professione di litografo lo aveva condotto a girare il mondo e suonò il clarinetto per 60 anni nel Corpo musicale di Santa Cecilia a Bogogno. Fu anche donatore di sangue per Avis come medaglia d'oro, volontario della Croce rossa di Borgomanero e uno dei fondatori della cooperativa Quadrifoglio. «Era ben voluto e intelligente - continua Sacco - dotato di buon carattere, si è sempre impegnato per la comunità ed era un piacere incontrarlo per strada. So che nella professione si è distinto in modo particolare e di lui apprezzavo il fatto che, pur avendo conosciuto altri luoghi e culture per via dei tanti viaggi effettuati, non dimenticò mai le sue radici. Aveva il nostro paese nel cuore e lo dimostrano le tante piacevoli memorie che ha lasciato in altri volontari. Durante il funerale si è toccata con mano tutta la bella energia che ha seminato e ho la sensazione che se ne sia andato un bogognese di grande pregio umano». «Amava molto il suo lavoro - commenta il fratello Doriano - era stato negli Stati Uniti, in Giappone, Dubai e altri Paesi molto lontani da qui. Ha raccolto molte soddisfazioni che gli hanno consentito di trascorrere una vita piena e ricca di stimoli. Si donò con grande cuore a Bogogno e non gli bastava essere simpatico alle persone, la sua generosità lo esortava a spendersi per il bene comune. In realtà non parlava molto, preferiva parlare con i fatti senza perdersi in chiacchiere. E' stato un volontario appassionato che aveva a cuore il destino di chi soffre e viveva una sensibilità interiore che, pur non manifesta, era evidente. Era legato alla nostra famiglia e ha portato avanti con i parenti valori semplice e autentici da persona equilibrata e buona d'animo».