Regione Piemonte

Contributi per il recupero dei beni confiscati: cambiano le regole in Piemonte

Soddisfazione da parte del consigliere novarese Domenico Rossi

Contributi per il recupero dei beni confiscati: cambiano le regole in Piemonte
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Le modalità con cui si assegnano i contributi per il recupero dei beni confiscati alla mafia cambieranno: infatti, nella seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Legalità presieduta questa mattina da Roberto Ravello, è stata approvata all’unanimità la proposta di delibera che, appunto, rivede le regole per l’assegnazione di tali contributi.

I dettagli

Il provvedimento, che approderà presto in Aula, era stato illustrato nella scorsa seduta dall’assessore a Usura e beni confiscati Maurizio Marrone.
Le Commissioni hanno approvato all’unanimità due dei sei emendamenti proposti dal presidente della Commissione Legalità (due sono stati ritirati e altri due respinti) Domenico Rossi (Pd) e quello presentato da Alice Ravinale (Avs).
Quelli di Rossi prevedono che la Regione possa contribuire fino al 70%, e non oltre i 30mila euro, per spese relative a progetti sociali nei beni immobili confiscati destinati a fini sociali situati nei piccoli Comuni, nonché l’inserimento dei richiedenti asilo e delle politiche giovanili tra gli obiettivi e gli ambiti sociali cui sono destinati i beni confiscati.
Quello di Ravinale inserisce invece, sempre tra gli obiettivi e gli ambiti cui sono destinati i beni, i progetti aventi ad oggetto i centri di recupero e cura per le persone tossicodipendenti.
Il presidente Rossi ha espresso soddisfazione “per un lavoro ampiamente positivo, dal momento che diverse sollecitazioni e proposte sono state accolte, come l’innalzamento del finanziamento delle spese correnti per i piccoli Comuni e la revisione delle priorità. Proveremo a riproporre in Aula alcune questioni legate soprattutto alle possibilità di finanziare direttamente gli enti del Terzo settore, come previsto dal Codice antimafia”.

Il commento del novarese Domenico Rossi

“La delibera per i contributi destinati al recupero dei beni confiscati è un buon risultato, conseguito grazie al lavoro condiviso in commissione e anche grazie ad una serie di emendamenti presentati dalle minoranze. Abbiamo cercato di fare nostre le proposte emerse durante le audizioni effettuate nei mesi scorsi e le richieste arrivate da ANCI e Libera”. Lo afferma il presidente della Commissione Legalità del Consiglio Regionale del Piemonte, Domenico Rossi, a margine dell’odierna seduta di commissione che ha rilasciato la proposta di delibera che domani sarà portata in aula.

“Il testo che verrà sottoposto al consiglio accoglie alcune importanti modifiche. In primis, per i piccoli comuni anche i contributi previsti per le spese correnti salgono dal 50% iniziale al 70% : un incremento fondamentale per incentivare la partecipazione ai bandi regionali da parte dei piccoli Comuni piemontesi, che nella nostra regione sono la maggior parte. Sono, inoltre, state inserite tra le priorità i progetti relativi alle comunità terapeutiche di recupero per tossicodipendenze e quelli relativi alle politiche giovanili” spiega Rossi.

“Unica nota negativa lo stop all’emendamento che prevedeva l’accesso al bando per il finanziamento diretto del terzo settore. E’ una modalità prevista dall’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc) e già applicata, ad esempio dalla Lombardia. Ripresenteremo una proposta di modifica nell’’Omnibus per adeguare la legge regionale al Codice Antimafia nazionale” conclude il presidente della Commissione Legalità.

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