Commercio: a Novara sempre più serrande restano abbassate, soprattutto in periferia
Ma anche in centro sono tante le vetrine vuote. E il Comune pensa ad abbellirle con immagini storiche

Soffre ancora il commercio a Novara. I dati relativi al 2024 appena concluso testimoniano una ulteriore contrazione delle attività al dettaglio mentre, dopo la ripresa “post Covid”, cominciano a manifestare segni di rallentamento anche le attività di somministrazione.
Commercio: a Novara sempre più saracinesche abbassate
Il quadro fornito dall’Ufficio studi della Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte attesta, a Novara città, la perdita di 38 imprese commerciali attive (nel dato sono comprese attività all’ingrosso, al dettaglio e di vendita e riparazione di autoveicoli).
Se a fine 2023 si registravano in città complessivamente 2.102 imprese registrate e 1.864 attive, il dato è sceso a fine 2024, rispettivamente, a 2.051 e 1.826.
A far riflettere è il numero delle cessazioni, che lo scorso anno ha quasi “doppiato” quello delle nuove iscrizioni: 154 contro 84 (nel 2023 il rapporto era di 132 cessazioni a fronte 91 iscrizioni).
Entrando più nel merito dei dati riferiti al commercio al dettaglio, il 2024 si è chiuso a Novara con 1.127 imprese registrate e 1.018 attive (erano, rispettivamente, 1.178 e 1.065 nel 2023). Il settore ha fatto registrare 41 nuove iscrizioni a fronte di 108 cessazioni; nel 2023 le iscrizioni erano state 39 e le cessazioni 67.
Sul fronte aperture/chiusure, più dettagliato il quadro che viene fornito dall’Ufficio Commercio del Comune: per quel che riguarda gli esercizi di vicinato, il 2024 ha fatto registrare 75 nuove aperture e 41 cessazioni definitive; 2 le nuove aperture di medie strutture di vendita (categoria nella quale rientrano i negozi con superficie tra i 250 e i 2500 metri quadri) e una chiusura.
25 le nuove aperture nel settore della somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti) a fronte di 2 cessazioni definitive.
Settori che sembrano non soffrire la crisi sono quelli nel campo del “beauty”: 15 le nuove attività di acconciatori aperte nel 2024 (e 3 chiusure) e 18 le nuove aperture di estetiste (2 le cessazioni).
Il commento dell'assessore
Un quadro, dunque, fatto di qualche luce, ma anche tante ombre. «Diciamo che, rispetto a quelli che l’hanno preceduto, il 2024 è stato un po’ meno “nero” per il commercio cittadino, ma è chiaro che la crisi continua a farsi sentire - commenta l’assessore al Commercio Maria Cristina Stangalini - A soffrire sono soprattutto gli esercizi di vicinato, che lamentano la concorrenza della grande distribuzione e delle vendite on line. Va anche tenuto in considerazione che, in questo periodo, la gente ha meno disponibilità economica ed è ovvio che le prime cose a cui rinuncia sono i cosiddetti “beni voluttuari”: abbigliamento, calzature... Sugli alimentari il discorso è diverso: magari si rinuncia a qualcosa, ma si cerca comunque di mantenere alta l’attenzione sulla qualità dei prodotti, magari spendendo anche qualcosina in più...».
La crisi riguarda in particolare le periferie: «Purtroppo i negozi di vicinato in alcune zone della città sono praticamente scomparsi - dice l’assessore - Anche vie tradizionalmente commerciali come corso XXIII Marzo o corso Torino si stanno spopolando... E’ anche vero che ci sono attività che stanno proprio scomparendo: fotografi, mercerie...»
Ma anche in centro le saracinesche abbassate non mancano. «Diciamo che, rispetto alla periferia, in centro c’è più ricambio. A pesare, oltre alla crisi generalizzata, c’è anche un altro problema: quello degli affitti, che sono molto cari e spesso scoraggiano i “piccoli” negozianti a favore delle grandi catene. Complessivamente, però, credo che il centro di Novara eserciti ancora una certa attrattiva commerciale, anche per chi viene da fuori».
La ricetta dal Comune
Contro la crisi del commercio il Comune ha ben poche armi. Ma qualcosa si può fare... Due sostanzialmente sono, secondo l’assessore, le strade da seguire: «Da una parte cercare di creare eventi che possano portare gente in città: sia quelli indirizzati specificamente ai commercianti, come lo “Sbarazzo” realizzato con successo grazie al Distretto urbano del commercio, sia quelli capaci di attrarre turisti e dunque potenziali clienti».
Un altro fronte su cui il Comune può incidere più direttamente è quello della cura della città. «I negozianti ci chiedono una città sicura, pulita e attrattiva: tutte cose che fanno bene al commercio, e non solo. Uno dei miei obiettivi è un progetto complessivo sull’arredo urbano, sia in centro che in periferia: un arredo che deve essere piacevole, ma funzionale. Ci stiamo lavorando».
L'idea delle foto d'epoca nelle vetrine vuote
C’è poi un’altra idea per rendere meno “impattante” e desolante l’effetto delle vetrine chiuse in centro alla quale il Comune sta lavorando. L’idea è della responsabile eventi e coinvolgerà gli assessorati al Commercio e alla Cultura, oltre all’associazione culturale Raccontiamo Novara.
«Ne abbiamo parlato con Benedetta Baraggioli, che aveva già visto qualcosa di analogo in altre città, e sarebbe davvero bello - commenta Stangalini - L’idea è quella di ricoprire le vetrine sfitte con illustrazioni della “vecchia” Novara: Raccontiamo Novara ha un patrimonio di tantissime fotografie che ritraggono scorci della città del passato. Si potrebbero realizzare delle pellicole da applicare sulle vetrine, che riportino magari anche delle informazioni sui luoghi, in una sorta di itinerario turistico-culturale, e le indicazioni del contatto con il proprietario per l’affitto del locale. Al momento è ancora tutto in fase progettuale anche perché, oltre ad un “censimento” delle vetrine vuote, bisogna capire le dimensioni, rintracciare i proprietari, preparare le pellicole, valutare i costi... Ci stiamo muovendo in questo senso, però, perché crediamo che questo progetto potrebbe contribuire ad abbellire ulteriormente il centro storico».
Nessun problema, l'importante che si dia priorità ai poli logistici. Questi, da edificarsi rigorosamente su terreni agricoli riconvertiti nella destinazione d'uso.