Carcere e giustizia: un percorso di consapevolezza per gli allievi di Enaip Novara
Il progetto ha rappresentato un'importante occasione di crescita per gli allievi

“A scuola di libertà - Carcere e scuole: Educazione alla legalità” è il nome del progetto di educazione alla legalità che ha coinvolto la classe di elettricisti di Enaip Novara e che ha messo a confronto le scuole e il mondo della giustizia, delle pene e del carcere.
Enaip Novara
Giovanna Ruffin, formatrice referente del progetto, racconta che l’idea è nata dal connubio tra due delle attività che vengono svolte presso il centro: l’obbligo di istruzione e il servizio Sportello Lavoro presso la Casa Circondariale di Novara. Grazie a quest’ultima si sta creando una rete di collaborazione territoriale, che ha visto la partecipazione attiva in questo progetto di diversi partner del settore socio - giudiziario.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di stimolare gli studenti e farli riflettere sul contesto del carcere, che è una parte della società e non riguarda solo i predestinati a essere “cattivi”. Confrontarsi su questi temi ha portato ogni allievo a rivedere il proprio vissuto, e di capire il perché di certi comportamenti, permettendo loro di comprendere meglio le conseguenze delle scelte criminali e la necessità di responsabilizzarsi per le proprie azioni, presenti e future.
«Spiegare il funzionamento del carcere, i diritti dei detenuti e le sfide che vengono affrontate quotidianamente ha aiutato i ragazzi a sviluppare una maggiore empatia e comprensione verso coloro che sono stati privati della libertà – continua Ruffin - permettendo anche di affinare competenze legate al pensiero critico e, quindi, riflettere sul confine tra le azioni buone e cattive».
Il progetto ha previsto una serie di incontri avvenuti settimanalmente presso la sede del centro, per concludersi con una visita didattica presso la Casa Circondariale di Novara.
Hanno collaborato al progetto Amnesty International, sul tema “Detenzione e tortura”; l’Associazione Antigone, con un incontro laboratoriale su penalità e detenzione, che ha posto l’attenzione al sistema carcerario per adulti, con alcuni cenni sul minorile; Marta Criscuolo, Magistrato presso l’Ufficio di Sorveglianza di Novara, che ha spiegato ai ragazzi la funzione del Magistrato di Sorveglianza e i concetti di esecuzione della pena e di applicazione di misure alternative alla detenzione; gli Operatori penitenziari della Casa Circondariale di Novara, che hanno preparato gli allievi all’incontro con i detenuti, spiegando loro il funzionamento dell’istituto penitenziario e il lavoro che viene svolto all'interno dello stesso; Nathalie Pisano, Garante dei diritti dei detenuti per la provincia di Novara, che non solo ha illustrato la funzione del Garante e spiegato il concetto di vigilanza sul rispetto dei diritti delle persone private della libertà, ma ha affiancato la classe durante la visita presso la Casa Circondariale.
«Le attività si sono svolte con un'ampia partecipazione attiva degli allievi, contribuendo al successo del progetto. Tutto il personale coinvolto ha ricevuto riscontri positivi durante gli interventi, a conferma dell'efficacia del lavoro svolto» – conclude Ruffin.
Il progetto ha rappresentato un'importante occasione di crescita per gli allievi, offrendo loro strumenti per sviluppare una maggiore consapevolezza su legalità, giustizia e responsabilità individuale. Il confronto diretto con esperti del settore e con la realtà carceraria ha permesso di superare stereotipi e di comprendere meglio il valore delle scelte personali. Un’esperienza formativa che lascia un segno, favorendo una cittadinanza più consapevole e attenta ai diritti e ai doveri di ciascuno.