Cameri ha salutato Andrea, qualcuno ora vedrà grazie alle sue cornee
Procede la raccolta fondi in ricordo del 37enne a favore del reparto oncologico, mentre il 14 febbraio è uscito il suo romanzo postumo

Lutto a Cameri per Andrea Tonelli, stroncato dalla malattia. Come ultimo gesto di amore ha donato le cornee.
Cameri ha salutato Andrea
Una folla di persone lo scorso 12 febbraio ha preso parte al funerale di Andrea Tonelli, scomparso all’età di 37 anni dopo 19 mesi di malattia. Toccante il messaggio letto dalla sorella Barbara Tonelli che ha rivolto il suo pensiero sia al fratello che alla madre Augusta Curreli, stimata illustratrice di fiabe per bambini e a cui è stato dedicato l’asilo nido comunale:
«Se ho imparato una cosa dalla malattia di mia madre e di mio fratello, è questo amore e rispetto profondo della vita. Saper cogliere le piccole soddisfazioni quotidiane; entrambi si sono battuti per la vita. Allora vi prego, quando vi accadrà di avere un momento di sconforto, di dubbio o esitazione, ricordatevi di questo piccolo grande insegnamento di Andrea: che la vita vale la pena di essere vissuta in tutte le sue forme ed ora è nostro dovere, nei suoi confronti, di vivere le nostre vite al meglio e di viverla anche per lui».
E il ricordo di Andrea è proseguito:
«Non starò a descrivervi Andrea poiché voi tutti sapete che lui era Uno, nessuno e centomila. Uno perché unico nel suo genere; nessuno per la sua umiltà e centomila poiché, nonostante la sua generosità ci accomunasse tutti, lui è stato speciale e una persona a sé per ognuno di noi, guidandoci ognuno a suo modo per un pezzo di cammino. Quindi voglio che ognuno conservi il suo ricordo per Andrea. Da parte mia voglio ringraziare mio fratello per due motivi particolari: il primo perché mi ha aiutato a smussare il mio carattere impetuoso. Per due caratteri come i nostri, completamente opposti, era arduo trovare un terreno di intento. Eppure, nel momento in cui ho accettato che eravamo diversi e che forse il mio modo di affrontare la vita o di reagire non fosse imperativamente quello giusto o il solo modo di affrontare le difficoltà, allora la nostra relazione è cambiata e così anche il mio modo di vedere gli altri e di relazionarmi con loro. La seconda per cui voglio ringraziarti è per aver dato la possibilità a papà e a me di incontrare i tuoi amici. Gli amici di una vita con cui è cresciuto, con cui ha lavorato e quelli che invece si è fatto in questi ultimi mesi. Vi ringrazio per aver risposto presente, per averlo fatto sentire amato e che non era solo ad affrontare la malattia. Infine ringrazio mio padre Roldano che per la seconda volta si è fermato con generosità per permettermi di vivere la mia vita senza farmi sentire in colpa con una stoicità esemplare».
La donazione delle cornee
Intenso anche il ricordo di don Roberto Collarini, parroco di Varallo, che aveva conosciuto Barbara e Andrea durante il suo ministero all’oratorio di Cameri:
«Ora, dove ti trovi, nella Luce – ha sottolineato il parroco – potrai portare la tua inconfondibile bontà ed il tuo delicato sorriso là in Paradiso, dove per prima, mamma Augusta è sicuramente corsa ad accoglierti e ad abbracciarti come facevi da bambino. Da mamma Augusta, disegnatrice e pittrice, tu hai saputo certamente cogliere la finezza del suo animo creativo di artista. Mi sembra bello, ora, ricordare a tutti coloro che ti vogliono bene, un’ultima tua significativa pennellata d’artista al quadro già luminoso della tua vita, che porta tutti i colori speciali del tuo grande cuore, tu l’hai voluto lasciare prima di spiccare il tuo volo in Paradiso. È stato il tuo gesto filantropico di pensare come sempre prima agli altri che a te stesso: e così hai voluto donare le tue cornee per permettere che un’altra persona possa guardare e contemplare le bellezze ed i colori della vita con la stessa trasparenza delicata dei tuoi occhi aperti all’incanto e sempre vividamente accesi dalla tua innata capacità di stupirti come un fanciullo. Oggi, ne siamo certi, ci chiedi di raccogliere il tuo testimone, con la stessa passione con cui tu lo hai portato».
Il libro postumo
Andrea lavorava in uno studio di amministrazione di condomini a Novara e nel tempo libero aveva iniziato a scrivere un libro fantasy dal titolo "Neve" uscito postumo venerdì 14 febbraio.
La raccolta fondi
Barbara e papà Roldano nei giorni scorsi hanno aperto anche una raccolta fondi in ricordo del loro caro Andrea: "Abbiamo deciso di fare un dono al reparto oncologico di Novara perché altre persone possano beneficiare di cure adatte a questo e altri tipi di tumori. Porteremo noi stessi la busta al primario e vi terremo aggiornati di come questi fondi saranno utilizzati". La raccolta ha già superato i 3mila euro.
Anche i coscritti del 1987 hanno aperto una raccolta: una scatola è stata posizionata presso il locale Nonsolovino. Anche in questo caso il ricavato sarà devoluto al reparto oncologico dell’Ospedale Maggiore di Novara.
I ricordi
Ecco alcuni dei ricordi che amici e colleghi hanno voluto dedicare ad Andrea:
«Tu oltre che un collega hai saputo essere per me anche un amico: sì, pur avendo otto anni più di me, hai saputo introdurmi nell’ambiente lavorativo dandomi i consigli giusti per la mia vita, soprattutto ascoltando i miei timori e le mie paure. E da lì, poco per volta, siamo diventati amici ed anch’io sono entrato a far parte della tua compagnia ed essendo io figlio unico, ho sempre visto in te un vero fratello maggiore».
«Tu eri per me uno straordinario compagno di avventure… avventure fantasy sì, ma nei giochi di ruolo, in cui sapevi appassionarti, ogni personaggio rappresentava per te una parte del tuo essere e del tuo esistere! Già, sempre con la tua voglia di divertirti e di divertire».
«Andrea – scrive un altro amico – avevi la capacità e la sensibilità di parlare di ogni argomento con le persone di tutte le età. Un giorno mi avevi raccontato il tuo sogno più grande, quello di metterti a scrivere e di dare così alla tua ricca ed esuberante fantasia. Barbara mi ha detto di aver scoperto ora il tuo libro di più di 700 pagine, non vediamo l’ora di leggerti».