Buoni fruttiferi postali prescritti, nuova sentenza del tribunale (stavolta a Verbania)
Tra novarese e Vco sono centinaia le segnalazioni.

Segnato un nuovo capitolo per la vicenda dei buoni fruttiferi di Poste Italiane andati in prescrizione e quindi, non riscossi.
Buoni fruttiferi postali prescritti, la sentenza a Verbania
L’episodio (l’ultimo in ordine di tempo per la composizione della vicenda giudiziaria, ndr) si è verificato a Stresa. Un uomo di 86 anni, A. P. le sue iniziali, ha visto riconosciuto dal tribunale di Verbania un risarcimento, da parte di Poste Italiane, di 15mila euro. Nel 2023 era andato nell’ufficio postale dove, nel 2006, aveva sottoscritto alcuni buoni postali per un valore di 10mila euro. E’ in quel momento che è intervenuta l’amara sorpresa: i buoni erano prescritti anni prima e quindi, come tale, impossibile da riscuotere.
L'intervento di Federconsumatori ha portato la vicenda in tribunale
L’anziano si è così rivolto agli uffici di Federconsumatori:
«I nostri Uffici di Villa Olimpia – dicono gli Avvocati Enzo Iapichino e Antonio Petrongolo, che hanno assistito l’uomo - trasmettevano immediatamente Reclamo a Poste richiedendo il rimborso dei Buoni (10.000,00 euro + interessi maturati) e di fornire prova di aver consegnato al sottoscrittore nel 2006 tutta la documentazione informativa prevista per legge».
Il rimborso negato al momento della riscossione
Al momento della sottoscrizione, raccontano i legali verbanesi – l’uomo aveva ricevuto rassicurazioni dagli impiegati sul fatto che gli investimenti avessero durata ventennale, con interessi che sarebbero maturati almeno fino al 2026. Ma al momento della riscossione, nel 2023, A.P. si è visto negare il rimborso in quanto i titoli sarebbero appartenuti ad una Serie “a termine 18 mesi” (e non ventennale), con durata di un anno e mezzo, rendimento inferiore rispetto a quanto promesso nel 2006, e termine entro il 2018 per chiedere l’incasso.
«Poste – continuano i legali - continuava a negare il rimborso e, senza consegnare la documentazione, sosteneva di aver fornito corrette informazioni, ritenendo responsabile l’anziano dell’avvenuta prescrizione. A.P. non ha avuto altra scelta che rivolgersi alla Giustizia per la tutela dei propri diritti».
La vicenda giudiziaria si apre a ottobre '23
Il procedimento giudiziale è iniziato ad ottobre 2023: «Il Tribunale di Verbania – così i legali di Federconsumatori - ha accertato che Poste è responsabile della prescrizione per non aver adempiuto ai propri obblighi informativi, per non aver consegnato il “foglio informativo” e la documentazione prevista per legge. I Buoni, in violazione delle norme in materia, sono privi della scritta “a termine”, dell’indicazione della “durata” e “scadenza”, e di altre necessarie informazioni che precludono al sottoscrittore medio, soprattutto se anziano, di comprendere che l’investimento fosse in realtà di “18 mesi”, e non certo ventennale».
La sentenza è del 9 maggio
La sentenza del giudice è datata 9 maggio: è la prima emessa dal tribunale di Verbania e segue di poche settimane quella del tribunale di Novara (un rimborso di oltre 30mila euro). In zona le sentenze favorevoli ai consumatori per il caso dei buoni postali sono arrivate a 3, con la decisione del Giudice di Pace di Verbania dell’ottobre 2024.
«Nel solo Vco – così da Federconsumatori Verbania - i risparmiatori coinvolti sono migliaia con investimenti che variano da 250 a 43.000 euro. In questi anni più di un centinaio si sono già rivolti ai nostri sportelli, spesso anziani, lamentando il rifiuto di Poste a rimborsare i Buoni fruttiferi. Si invitano i cittadini a verificare i Buoni in loro possesso (data di emissione e numero di Serie), e di rivolgersi ai nostri sportelli di Villa Olimpia a Verbania, Via Mazzini 19, preferibilmente il martedì pomeriggio (Tel. 335.1051111 - verbania@federconsumatoripiemonte.it) per ogni eventuale informazione».