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Briga Novarese festeggia la centenaria Pasqualina Paracchini

La sindaca Barbieri: "Le abbiamo portato dei fiori e una pergamena di auguri"

Briga Novarese festeggia la centenaria Pasqualina Paracchini

Compleanno numero 100 nei giorni scorsi a Briga Novarese. A festeggiare l’ambito traguardo con la sindaca e le autorità è stata Pasqualina Paracchini.

Festa grande a Briga Novarese

Pasqualina Paracchini ha raggiunto un traguardo estremamente importante. Ha festeggiato insieme alla figlia Rosa Campanini, al genero Italo, alla sindaca Chiara Barbieri e al parroco don Enrico Marcioni. Pasqualina, pur non originaria di Briga, è stata accolta dal paese più di 30 anni fa.

Da Biandrate a Cameriano, fino a Caltignaga e poi a Briga

“Ora vive con me e mio marito Italo – racconta la figlia Rosa – è nata a Biandrate e abitò a Cameriano di Casalino, dove faceva la mondina. Convolò a nozze con mio padre, Carlo Campanini, ma rimase vedova a soli 28 anni e andò a vivere con i genitori a Caltignaga. Ha cambiato abitazione più volte nella vita, tanto che io e lei andammo a vivere più avanti a Novara. Dopo che io mi sono sposata, si trasferì a Bieno, raggiungendo suo fratello Donato Paracchini, che era cappellano al carcere di Verbania. Con la morte di Donato siamo infine venute a Briga nel 1992. In paese frequentava la cugina e qualche amica, leggeva molto. Ebbe un infortunio rompendosi il femore. Da quel momento purtroppo è peggiorata. Oggi sta oggi sulla sua poltrona e chiacchiera in modo abbastanza lucido, ha un carattere forte. I suoi nipoti si chiamano Davide ed Elisa, i pro nipoti Matteo, Alice, Angelica e Federico”.

La visita della sindaca e del parroco

“Con piacere io e don Enrico siamo andato a trovare la nostra centenaria – dice Barbieri – abita sulla salita che conduce al colle di San Colombano. Nel pomeriggio del 3 ottobre ci è sembrato il momento più adeguato, visto che ha festeggiato il secolo di vita proprio quel giorno. L’abbiamo trovata bene, anche se con il femore rotto durante il Covid. Purtroppo non si poteva operare vista l’età, i suoi movimenti si sono limitati parecchio. Le abbiamo portato dei fiori e una pergamena di auguri. Le auguriamo la salute migliore possibile e di trascorrere con la nostra comunità ancora tanti anni. Nel 2026 avremo la prossima centenaria a cui riserveremo lo stesso caloroso trattamento”.