Borgo Ticino ha celebrato i 100 anni di nonna Pierina
La donna ha celebrato il suo centesimo compleanno con una festa al ristorante.

Nonna Pierina Zancato ha celebrato a inizio luglio il suo centesimo compleanno con una festa al ristorante.
Auguri a nonna Pierina Zancato per i suoi 100 anni!
Splendido traguardo quello raggiunto da Pierina Zancato, che il 3 luglio ha compiuto 102 anni e due giorni dopo, sabato 5, ha festeggiato con figli, nipoti e pronipoti al ristorante La Rotta di Dormelletto, che per l’occasione ha imbandito un coloratissimo tavolo. Nativa di Fossò in provincia di Venezia, come il marito Vittorio Cabbia, che ha sposato nel febbraio del 1951, si era poi trasferita con lui a Borgo Ticino, dove vive tuttora.
Da Venezia la donna e il marito arrivarono a Borgo Ticino in treno
E’ il genero Alessandro, marito della figlia Erminia, a raccontare un simpatico aneddoto della coppia.
«Mio suocero diceva sempre - racconta - che per sposare Pierina aveva dovuto chiedere la dispensa al vescovo di Venezia, non so se fosse uno scherzo o se fosse vero. Quando nel giugno del 1951 decisero di trasferirsi a Borgo Ticino, arrivarono in treno fino a Sesto Calende, scesero e poi proseguirono a piedi alla ricerca dello sperduto paesino che allora era immerso nella campagna, faticando non poco a trovarlo». «Prima del matrimonio Pierina aveva lavorato in alcune serre a Venezia, occupandosi poi della casa e dei figli una volta sposata – racconta la figlia Maria Angela – e sempre al seguito di mio padre, che nella sua vita ha fatto tanti lavori, ci siamo spostati varie volte, finendo a vivere anche a Torino nel periodo in cui papà lavorava nell’asfaltatura delle autostrade».
La donna è vedova dal 1980, ma è circondata dall'affetto della famiglia
Dopo una vita di lavoro e tanti anni insieme però, appena ultimata la casa frutto di tanti sacrifici, Vittorio morì poco più che sessantenne. «Mia mamma è vedova dal 1980, quindi è da 45 anni che vive da sola e anche in casa fa tutto da sola – commenta con ammirazione la figlia Maria Angela – io e i miei fratelli Erminia e Gianni, ci alterniamo nel restarle accanto nella quotidianità, dato che a causa di una retinopatia degenerativa ha quasi perso del tutto la vista». La malattia però non le ha tolto la vitalità e la voglia di fare. «Conosce bene la casa e la mancanza della vista è compensata dagli altri sensi che si sono acuiti, infatti ci riconosce tutti dalla voce – prosegue la figlia - e poi ha una memoria di ferro, perché si ricorda tutto, dalla guerra vissuta, agli stenti sopportati nella sua lunga vita». Sabato al ristorante insieme a lei c’erano, oltre ai figli con le rispettive famiglie, anche i nipoti e i pronipoti, dal più piccolo, Lorenzo di 7 anni, ai più grandi, ovvero i gemelli Matteo e Andrea di 29 anni, e poi Nicole, Riccardo, Achille e Carola.