Bilancio 2024 della Polizia di Stato novarese: 106 casi di "codice rosso" in un anno in città
Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, il frutto di una accurata conoscenza e costante presenza sul territorio ha permesso di trarre in arresto in custodia cautelare 8 persone, indagarne 47 a vario titolo ed arrestare per ordine di esecuzione pena altre 9 persone

L’attività della 1^ sezione Criminalità organizzata e straniera nel corso dell’anno è stata incentrata sull’analisi del fenomeno connesso all’immigrazione clandestina e al favoreggiamento di quest’ultima. Nello specifico, nel periodo in analisi la sezione è stata delegata da alcune Procure della Repubblica – soprattutto siciliane e calabresi -, all’escussione di numerosi migranti sbarcati clandestinamente sulle coste italiane e poi trasferiti in centri di accoglienza della provincia di Novara, in materia di immigrazione clandestina e al suo favoreggiamento.
I dettagli
La 1^ Sezione, nel mese di settembre 2024, ha esperito un’attività investigativa a seguito dell’incendio doloso occorso all’esterno di un esercizio commerciale nel quartiere Sant’Andrea, identificando poi l’autore del reato residente poco distante.
Nel periodo intercorso tra il 30 dicembre 2024 e il 9 gennaio 2025 venivano raccolte alcune denunce e testimonianze di alcuni cittadini pakistani che, in più occasioni erano stati vittime di estorsioni culminate poi in vere e proprie aggressioni fisiche da parte di connazionali armati di bastoni e taglierini, con i quali avevano provocato lesioni, anche gravi, alle parti offese. L’attività ha portato ad indagare quattro uomini pakistani per estorsione e lesioni.
Nel mese di marzo, dopo mesi di attività di indagine, si eseguiva la misura degli arresti domiciliari nei confronti del presidente della squadra NovaRomentin per riciclaggio, sequestrando nel corso della perquisizione domiciliare circa 3800 euro, banconote estere di vari Stati, un orologio Rolex Daytona, documentazione bancaria, supporti informatici e le quote societarie della NovaRomentin, in capo al predetto. Venivano indagate a vario titolo anche altre 17 persone.
Nel mese di marzo, su disposizione del Servizio Centrale Operativo, nell’ambito della polizia dei giochi e delle scommesse, si è proceduto ad un’attività di polizia amministrativa e giudiziaria presso diversi esercizi commerciali, situati nel territorio della provincia Novarese, finalizzata alla verifica di irregolarità, amministrative e penali, all’interno delle suddette attività, verificando la regolarità delle autorizzazioni ed il rispetto della normativa vigente in materia di apparecchi da gioco, sia con vincita in denaro (AWP, VLT), che non (ticket redemption). L’attività permetteva di riscontrare numerose irregolarità di natura amministrativa sanzionando 11 esercizi commerciali su 15 controllati e procedendo al sequestro amministrativo di 10 dispositivi elettronici (macchinette da gioco, pc e tablet) utilizzati per commettere tali illeciti. Un esercente veniva indagato per frode informatica.
Sezione reati contro la persona
Con riferimento al secondo dato, ossia i reati contro la persona, dove sono ricompresi anche i reati in materia di “codice rosso”, si registra una cifra numerica in lieve aumento: difatti da Marzo 2023 a Marzo 2024 veniva registrato un numerico di 84 casi contro i 106 casi da Marzo 2024 a Marzo 2025.
Tra le indagini più comuni ci sono, come noto, quelle che vengono trattate e che ordinariamente riguardano minacce anche gravi (talvolta con armi da sparo), percosse e lesioni rivolte il più delle volte da uomini a donne - e in alcuni casi anche ai figli - ove a conclusione dell’attività investigativa viene solitamente applicata una misura cautelare a carico dell’autore del reato, talvolta con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Un cenno quindi agli odiosi reati in materia di codice rosso: la particolare prontezza, preparazione e sensibilità degli investigatori ha permesso di arginare e porre fine a gravissimi episodi di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori in danno per lo più di donne. Non dimentichiamo mai che in un contesto familiare litigioso spesso i bambini sono a loro volto le maggiori vittime “silenziose”.
Sono 7 gli indagati, 2 gli aggravi della misura cautelare, 4 le misure cautelari custodiali e 23 le ordinanze di misure cautelari non custodiali sono per lo più in questo ambito.
Il lavoro degli operatori ha permesso di attuare alcune misure cautelari nei confronti dei rei, come ad esempio il “Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” poiché resisi responsabili di atti persecutori (c.d. “stalking”) o di maltrattamenti contro familiari o conviventi.
Inoltre sono stati eseguiti i seguenti provvedimenti: 8 allontanamenti dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico, 15 divieti di avvicinamento alla P.O. con applicazione del braccialetto elettronico, 1 divieto di dimora nel Comune di Novara e Granozzo con Monticello.
Nel mese di maggio 2024, infine, si identificavano in breve tempo tre minorenni autori di lesioni personali aggravate e stalking in concorso commesse ai danni di un soggetto fragile avvenuto nel parcheggio superiore del Centro Commerciale “San Martino”.
Reati contro il patrimonio
Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, il frutto di una accurata conoscenza e costante presenza sul territorio ha permesso di trarre in arresto in custodia cautelare 8 persone, indagarne 47 a vario titolo ed arrestare per ordine di esecuzione pena altre 9 persone.
Nello specifico, particolare attenzione viene prestata ai reati commessi in danno degli anziani. E’ così che, a seguito di attività d’indagine, nel settembre 2024 sono state tratte in arresto due ventenni di origine rumena, senza fissa dimora in Italia, individuate come responsabili di una rapina pluriaggravata commessa nel luglio 2024 in danno di un’ultraottantenne novarese.
Le due giovani, carpendo la fiducia dell’anziano, avevano approfittato di un momento di disattenzione per versare un potente ansiolitico nella sua bevanda che lo aveva sedato. Successivamente gli avevano preso denaro e gioielli presenti nell’abitazione, nonché la tessera bancomat e il relativo pin, effettuando prelievi in contanti e acquisti per oltre 3.000 euro.
In altra attività d’indagine è stato individuato un quarantenne residente nel capoluogo, ritenuto responsabile di una rapina in abitazione compiuta in danno di un ultranovantenne. L’indagato è stato posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Sempre a seguito di indagini è stato individuato e indagato un trentenne residente nel napoletano, ritenuto responsabile di due truffe compiute in danno di anziane cittadine. Le due vittime avevano ricevuto una telefonata nella quale – con la tecnica c.d. “caro nipote” – venivano informate che un parente era in stato di arresto per aver causato un grave incidente stradale e che, per evitare il carcere, dovevano pagare una cospicua somma in denaro e gioielli. L’uomo indagato è stato individuato come colui che, presentandosi come incaricato dell’avvocato, aveva ritirato dalle anziane il denaro.
Ancora nel contesto delle truffe in danno di anziani, nel luglio 2024 è stato individuato un minorenne di origine rumena, residente nell’hinterland napoletano, che aveva appena ritirato dall’anziana vittima banconote ed oggetti preziosi, anche in questo caso successivamente ad una telefonata che informava l’anziana di un grave incidente causato da un nipote. Il giovane è stato trovato presso la locale stazione ferroviaria in procinto di allontanarsi da Novara e tutta la refurtiva, recuperata, è stato restituita all’anziana vittima.
La presenza sul territorio di agenti anche in borghese ha poi permesso di individuare, nel parcheggio sotterraneo di un supermercato cittadino, un’autovettura con a bordo delle persone in atteggiamento sospetto. Una delle persone, scesa dal veicolo, ha cercato di approfittare del momento in cui una cliente stava riponendo in macchina la spesa appena effettuata, per mettere in atto il furto compiuto con la “tecnica delle monetine”, che consiste nel distrarre la vittima designata con delle monetine fatte cadere vicino all’auto mentre un complice le ruba la borsa di solito posta sul sedile del passeggero. L’azione non è stata portata a termine grazie al pronto intervento degli agenti che hanno indagato per tentato furto aggravato un uomo e una donna di origine sudamericana domiciliati nel milanese.
L’attenzione rimane sempre alta sui reati di tipo predatorio commessi da giovani ragazzi. Sempre a seguito di attività investigativa, recentemente, sono stati individuati ed indagati sette giovani, uno solo dei quali da poco maggiorenne, ritenuti responsabili di una rapina compiuta in danno di un rider al quale, dopo un’aggressione, avevano rubato la bicicletta ed il contante che aveva con sé.