Avo e Upo insieme per formare i medici del futuro al fianco dei pazienti
Oltre 450 ore di volontariato in ospedale per gli studenti della Scuola di Medicina dell’Upo: “Curare è prima di tutto ascoltare”

Unire lo studio alla pratica dell’empatia: è questo lo spirito di “Prendersi cura prima di curare”, il progetto unico in Italia che vede protagonisti l’Avo di Novara (Associazione Volontari Ospedalieri) e l’Università del Piemonte Orientale.
Avo e Upo insieme per formare i medici del futuro
Grazie a un rinnovato accordo con la Scuola di Medicina, oltre 70 studenti hanno partecipato al corso di formazione Avo, e in 55 stanno già svolgendo turni di volontariato presso diverse strutture dell’AOU di Novara.
Il progetto – attivo dal marzo 2025 – ha permesso anche agli studenti del biennio pre-clinico di entrare in ospedale, accanto ai pazienti, per vivere un primo approccio umano alla medicina. «L’obiettivo – spiega Danila Finzi, presidente Avo – è avvicinare subito i futuri medici ai malati, per allenare l’ascolto e la presenza empatica, sempre affiancati da volontari esperti».
Le attività si svolgono in reparti cruciali come Pronto Soccorso, Cardiologia, Ginecologia, Ematologia, Oncologia, Psichiatria e altri. Gli studenti hanno trovato stimolanti i temi affrontati nel corso: dalle Medical Humanities all’importanza della sicurezza del volontario, passando per l’empatia, l’ascolto attivo e le dinamiche delle istituzioni sanitarie.
I numeri parlano chiaro: oltre 450 ore di servizio gratuito svolto in poco più di due mesi, per un totale di circa 200 turni in affiancamento.
«È un risultato incoraggiante – conclude Finzi – e un riconoscimento al valore educativo del volontariato, che è dono del proprio tempo ai più fragili: proprio le persone che un giorno gli studenti cureranno da medici».