Asili nido a Novara: i posti ci sono ma non le educatrici e 166 bimbi restano fuori
Il Comune: «Servirebbero 12 educatrici in più, ma non possiamo assumerle»

Sono 166 i bambini in lista d’attesa per gli asili nido del Comune di Novara.
Asili nido a Novara: i posti ci sono ma mancano le educatrici
Esauriti tutti i posti disponibili? In realtà no, perché attualmente, a fronte di una capienza massima di 450 posti, soltanto 390 risultano occupati. Sono dunque 60 (61 per la precisione) i bimbi che potrebbero iscriversi e invece restano fuori. Il problema, infatti, non sono gli spazi. Ma la mancanza di personale.
Lo ha spiegato l’altra mattina, in commissione, l’assessore all’Istruzione Giulia Negri. Interpellata sulla questione dal Pd, Negri ha chiarito che è proprio il numero insufficiente di educatrici a non consentire l’occupazione dei posti rimasti liberi. «In tre anni abbiamo fatto 25 assunzioni: sei nel 2022, 9 nel 2023 e 4 nel 2024. Altre tre educatrici, più una coordinatrice, sono già state assunte quest’anno e un’ulteriore assunzione ci sarà a settembre. Ma su questi numeri si inseriscono maternità, pensionamenti, inidoneità, dimissioni.... Oltre al blocco delle assunzioni imposto per legge».
I numeri nel dettaglio
Complessivamente, ad oggi il personale dell’Ufficio Nidi del Comune è composto da un totale di 83 persone, di cui 65 educatrici. Per raggiungere la capienza massima, ne servirebbe una dozzina in più, «con una spesa che non saremmo in grado di sostenere», ha chiarito Negri.
La situazione cambia a seconda delle strutture: perché se ci sono asili come l’Andersen di viale Roma, l’Arcobaleno di via Pianca, i Folletti di via Juvarra e il Pollicino di via Lazzarino che non hanno posti liberi, altri risultano più “in sofferenza”. In particolare il Balconi di San Rocco, che ha 14 posti liberi a fronte dei 36 disponibili, e il “Panda” di via Sforzesca dove su una capienza di 54 posti, ben 26 risultano non occupati. E ancora: 18 i posti vuoti al Peter Pan di viale Verdi (sul totale di 72) e 4 al Girotondo di via Redi (su 54).
Fonzo del Pd: "In questo momento serve più assumere che costruire"
Una carenza di personale che sarà ancora più manifesta nel momento in cui saranno conclusi i due cantieri Pnrr che porteranno alla realizzazione di due nuove strutture, una in via Fara e una nell’ex sede del CdQ Sud in via Monte San Gabriele, che consentiranno di accogliere un centinaio di bambini.
Lo ha fatto notare il commissario Pd Nicola Fonzo: «Dai dati illustrati stamattina - ha detto - emerge che in questo momento serve più assumere che costruire. Ad oggi abbiamo 220 bambini che non hanno la possibilità di andare al nido pur potendone usufruire. E l’anno prossimo il problema sarà ancora più grande perché ci saranno i due asili nuovi. Il che realisticamente significa che se da qui ad allora non assumeremo 40 nuove educatrici, avremo gli asili nido ma saremo costretti a tenerli chiusi».
Fonzo ha anche provato a ipotizzare alcune possibili soluzioni, dalla possibilità «di farli gestire ad altri, con precisi paletti, per mantenere il servizio», alla scelta («scellerata» a suo parere) di individuare posti in convenzione nelle strutture private. O ancora «lavorare sulle sezioni primavera (che risultano in capo al Ministero dell’Istruzione, ndr), una strada che al momento a Novara è stata percorsa solo da alcuni privati».
Stante il limite di assunzioni - che, come ha spiegato la dirigente del settore Enrica Dorisi, viene calcolato in base al rapporto tra la spesa del personale e la media delle entrate correnti dell’ultimo triennio, che deve restare al di sotto del 27% - secondo Fonzo sarebbe dunque necessario «fare scelte a livello nazionale», consentendo ai Comuni una maggiore libertà di movimento.
Rossano Pirovano, sempre dai banchi del Pd, ha ampliato la prospettiva: «A Novara stanno per arrivare nuovi insediamenti industriali come Silicon Box che porteranno nuovi posti di lavoro. Ma se noi vogliamo far crescere la città, dobbiamo costruire una rete di servizi. L’investimento sugli asili nido è stato ottimo, a patto però che non restino chiusi».
Dibattito sulla possibilità di esternalizzare
Milù Allegra si è espressa chiaramente contro una eventuale “esternalizzazione” del servizio, «che è solo una soluzione tampone, di compromesso. Le vie possono essere tante, ma a mio parere quella prioritaria rimane quella delle assunzioni. Se non si fa una scelta politica non ne usciamo: su 114 nuovi assunti nel 2024, 70 sono amministrativi, a fronte di sole 4 educatrici. E’ chiaro che c’è necessità di personale in tutti i settori, ma anche questa è una scelta che l’Amministrazione è chiamata a compiere».
Dai banchi di Fratelli d’Italia, Michele Ragno si è detto favorevole all’idea delle sezioni “primavera” («anzi, la domanda sarebbe perché non ci si è pensato finora...»), mostrandosi invece molto più cauto sulle assunzioni, «che comporterebbero maggiori spese». «Il discorso - ha replicato Allegra - non è sui numeri, ma sulle scelte. Se su 114 nuovi assunti 70 sono amministrativi, quella è una scelta».
Tirando le fila, l’assessore Negri ha chiarito di non essere a sua volta particolarmente propensa alle convenzioni con strutture private. Quanto alle assunzioni, ha ammesso, «non vi nego che sono battaglie continue, perché ci rendiamo benissimo conto della necessità, considerando anche il discorso dei due nuovi nidi. Personalmente, io resto convinta che il servizio dei nidi sia sempre stato un’eccellenza a Novara. Dell’eventualità di esternalizzarlo stiamo parlando, stiamo facendo i conti... Ma ancora non c’è alcuna decisione in merito. Certo è che qualsiasi scelta verrà fatta sarà per garantire il meglio a bambini e famiglie».