Novara

"Alla Bicocca non vediamo un’asfaltatura da 20 anni"

E' uno dei problemi illustrati all'amministrazione dal Comitato spontaneo di quartiere

"Alla Bicocca non vediamo un’asfaltatura da 20 anni"
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Un quartiere che si sente dimenticato. «Alla Bicocca non si vede un’asfaltatura da vent’anni. Nella lista delle priorità non rientriamo mai. Vorremmo capire quali sono le tempistiche d’intervento». Nelle parole di Maurizio Gavioli, ex consigliere comunale e fondatore del Comitato spontaneo quartiere Bicocca, il “sentiment” della riunione che lo scorso 6 giugno ha messo a confronto cittadini e amministratori comunali.

La lista dei problemi

Alla presenza degli assessori Rocco Zoccali (Lavori pubblici), Valter Mattiuz (Urbanistica) e Teresa Armienti (Servizi sociali), del presidente di Assa Yari Negri e del capo di gabinetto del sindaco Mauro Franzinelli, il presidente del Comitato, Paolo Mandrino, non è certo andato per il sottile e ha fatto un lungo elenco dei problemi del quartiere: dai marciapiedi di via Massaia e via Poerio («un disastro») a corso XXIII Marzo, dove «i tombini sono due dita sotto il livello del manto stradale: a quando la riasfaltatura?».

E ancora, sempre per restare in corso XXIII Marzo, i marciapiedi: «Da anni chiediamo un intervento perché in alcuni punti non è consentito nemmeno il passaggio con una sedia a rotelle o un passeggino». Problema identico in via Caviggioli, dove «le piante, oltre ad occupare la quasi totalità del marciapiede, ne hanno anche sollevato il manto».

Le risposte dell'amministrazione

Sull’asfaltatura tanto attesa di corso XXIII Marzo, a rispondere è stato l’assessore Zoccali. Partendo da un presupposto: «Noi dobbiamo dare risposte a tutta la città. I problemi della Bicocca li conosciamo: perché non abbiamo ancora asfaltato il XXIII Marzo? Perché, con il cavalcavia XXV Aprile chiuso, c’era il problema degli ingressi in città. Nella tranche di asfaltature in programma adesso ci sono anche dei tratti alla Bicocca, ma per il corso principale dovremo attendere ancora un po’, finché non avremo chiuso la “partita” dei ponti,.. Mi auguro di poterlo fare il prossimo anno, a settembre».

La questione del verde

Altro problema sollevato da Mandrino e Gavioli: il verde. «Anche quest’anno registriamo problemi con il taglio dell’erba. Per quale motivo si è proceduto a macchia di leopardo?». E a questo si aggiunge il fatto che nelle aree cani, dove sarebbe obbligatorio, nonostante il taglio sia stato fatto l’erba non è stata raccolta. «In via Premuda hanno tagliato sabato mattina, ma l’erba è ancora tutta lì. Piena di forasacchi, che sappiamo quanto siano pericolosi per i cani».

Questa volta, a spiegare è stato il presidente di Assa, che ha innanzitutto garantito che nelle aree di sgambamento il ritiro dell’erba «deve essere fatto. Farò la segnalazione per via Premuda, perché non dovrebbe essere così...». Quanto alle altre aree invece, ha detto Negri, «il programma prevede sette tagli annuali, ma solo due raccolte dell’erba. Novara è grande, è una questione economica... A questo si deve aggiungere il fatto che, con le piogge, le operazioni di taglio sono state rallentate».

Quanto invece alle erbacce sui marciapiedi, Negri ha ammesso un certo ritardo sulle operazioni di diserbo. «L’anno scorso eravamo partiti presto, poi ha iniziato a piovere e abbiamo dovuto fermarci. Quest’anno abbiamo pensato di aspettare prima le piogge, e siamo arrivati lunghi... In ogni caso, al massimo tra due settimane dovremmo concludere».

Caditoie e tombini da pulire

Ancora: caditoie e tombini. «A quando la pulizia? Sono pieni di cartacce e terra. Addirittura ci cresce l’erba...», ha evidenziato Mandrino. «A Novara - ha risposto Negri - abbiamo 23.000 tra caditoie e tombini, Con Acqua Novara e Vco abbiamo provato a fare sinergia, ma loro hanno problemi con i mezzi».

Ora però, ha annunciato Teresa Armienti (che fino a poche settimane fa aveva la delega all’Ambiente e ha seguito personalmente la questione), «l’incarico è stato trasferito al Consorzio Basso Novarese, con l’idea, oltre alla pulizia, di avviare anche una mappatura con geolocalizzazione. Sarà un intervento che richiederà del tempo, ma certamente snellirà la gestione in futuro».

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