Addio al mitico mister Trapanelli: portò l'Arona in C 2
Il "nonno della serie A", ex calciatore ed ex allenatore, si è spento a 99 anni

In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, ricordando la sua lunga carriera come calciatore e allenatore, tra Serie A, B e campionati minori, disse: «Il mio orgoglio resta il Seminatore d’Oro vinto con l’Arona nel 1979». Lo racconta il Giornale di Arona.
Foto dall'archivio di Damiano Malgaroli.
Mitico mister aronese
Per colui che fino a pochi giorni fa era “il nonno della Serie A”, Piero Trapanelli, l’esperienza sulla panchina aronese alla fine degli anni Settanta, con la storica promozione in C 2, è stata la ciliegina sulla torta di una vita intera. E da quando qualche giorno fa, lo scorso 30 agosto, se n’è andato, a un passo dal traguardo dei 100 anni, in città sono stati tantissimi gli appassionati sportivi che gli hanno dedicato un pensiero carico di affetto e gratitudine.
«Ciao mister... sei nella storia dell’Arona calcio!!!», ha scritto Damiano Malgaroli, promotore della pagina Facebook Sei di Arona se... (dove è comparsa la notizia) e dirigente dell’attuale Arona calcio. «Ciao Mister!!! - aggiunge poco sotto Piero Blundo, ex giocatore - grazie per aver creduto in me e per avermi fatto esordire nel calcio che contava... Ti ricorderò sempre con affetto. RIP». E tra le tante attestazioni di stima spicca quella di Bruno Rossi, capitano di quella straordinaria squadra del 1979. «Mi spiace tantissimo - ha scritto - È stato per noi un grande allenatore ma soprattutto un grande uomo».
L'esordio in A e il gol nel derby
Originario di Rogoredo, Trapanelli si formò calcisticamente in un periodo tremendamente difficile. Fin da piccolo iniziò a giocare nel campetto del quartiere, realizzato dai proprietari dell’Acciaieria Redaelli, lo stabilimento nel quale tutti i residenti della zona lavoravano. Lo zio Vittorio era all’epoca il responsabile delle giovanili del Milan. Grazie alle sue doti sportive e al sostegno dello zio, il giovanissimo Trapanelli riuscì a esordire in Serie A nel 1942, quando aveva appena 17 anni. Segnò un gol pesantissimo nel derby di fuoco contro l’Inter. E nonostante il risultato finale della partita, con la sconfitta dei rossoneri, la prestazione del centrocampista di Rogoredo impressionò moltissimo i commentatori contemporanei. Poi, con la maglia del Milan, giocò altre otto partite. Il grosso della sua carriera fu dedicata a squadre di serie B: Cremonese, Varese, Pisa e Treviso.
La lunga carriera da allenatore
A soli 28 anni maturò la scelta di ritirarsi e di dedicarsi alla professione di allenatore. Da mister gestì anche la prestigiosa panchina del Varese, che a metà degli anni Sessanta militava in Serie A. Poi l’approdo ad Arona, che dopo il primo salto in Serie D della stagione 1970-71, si confermò tra i dilettanti ancora nel 1975 e negli anni seguenti. Trapanelli arrivò sulla panchina aronese a metà della stagione 1977-78, subentrando all’esonerato Rondanini. Insieme all’allenatore, sulle sponde piemontesi del lago arrivano tre rinforzi del rango di Dedè, Paparella e Tosi. Nel periodo invernale la squadra centrò una striscia di nove vittorie in casa consecutive. Con l’arrivo della primavera la situazione cambiò e la squadra chiuse il campionato all’ottavo posto.
Ma la stagione dei record per Trapanelli e per l’Arona fu quella del 1978-79, quella in cui la compagine cittadina conquistò la prima inattesa promozione in serie C 2 con due giornate di anticipo. «45 punti, 16 vittorie, 13 pareggi, 5 sconfitte, 38 gol fatti, 18 subiti - recita un passaggio del libro “Asd Arona, i nostri primi 90 anni” - una stagione indimenticabile per la squadra del presidente Leo Comoli, del vice Bruno Angelini, dell’allenatore Trapanelli. In un torneo come sempre molto combattuto ed equilibrato, l’Arona ha marciato con grande regolarità. In un gruppo fino alla fine dell’andata (conclusa al secondo posto a un punto dall’Aurora Desio) nel ritorno ha preso il volo. Straordinario il rendimento di tutti».
Lo storico traguardo della C 2 venne festeggiato alla grande in città, con esibizioni di majorettes, lancio di palloncini azzurri e con la premiazione di tutti i giocatori con una targa ricordi. La sindaca di allora, Elisa Bazzica, consegnò un trofeo al capitano Bruno Rossi. Quell’anno, proprio per la sua performance sulla panchina dell’Arona, Trapanelli ottenne dalla Figc il prestigioso premio “Seminatore d’oro”, il suo motivo di orgoglio più grande.