A Novara inaugurata Ambaradaut, la nuova "casa dell'autismo"
Un luogo fortemente voluto da Angsa Novara Vercelli e dal suo ”braccio operativo”, l’Associazione Enrico Micheli
E’ nata la “Casa dell’autismo” a Novara. Lo scorso 11 aprile 2024 è stato inaugurato ufficialmente “Ambaradaut”, il nuovo centro realizzato in corso Risorgimento.
A Novara inaugurata Ambaradaut
La sede è stata realizzata recuperando una vecchia cascina, un luogo fortemente voluto da Angsa Novara Vercelli e dal suo” braccio operativo”, l’Associazione Enrico Micheli, per migliorare la qualità della vita dei ragazzi autistici e delle loro famiglie.
Una giornata di festa, alla presenza di moltissime autorità cittadine e dei tanti (Fondazioni ma anche privati) che hanno dato il loro concreto apporto alla realizzazione di quella che anche alla presidente di Angsa Priscilla Beyersdorf Pasino all’inizio era sembrata «una follia». «Questa - ha detto la presidente di Angsa - non è la nostra casa. E’ la casa di tutti».
Angsa, un lungo cammino al fianco delle famiglie
Da quando è nata - nel 2000 per iniziativa di alcuni genitori (tra loro anche Benedetta Demartis, che ora è vicepresidente nazionale) - Angsa ne ha fatta di strada.... «In quegli anni - ha ricordato Francesca De Bernardi, presidente dell’Associazione Enrico Micheli - di autismo si sapeva poco e si parlava ancora meno... E spesso i genitori venivano colpevolizzati per i problemi dei loro figli».
Il centro è via via cresciuto e nel 2009 è nata l’associazione Enrico Micheli, che dal 2010 gestisce il centro per l’autismo di Novara, al quale oggi fanno capo più di 250 ragazzi e le loro famiglie. «Perché per noi - ha sottolineato De Bernardi - la presa in carico è sempre estesa a tutto il nucleo familiare. I nostri operatori trattano i ragazzi come fossero loro figli, con il rispetto che si deve a persone che hanno un “funzionamento” diverso e cercando di dar loro gli strumenti per affrontare il mondo. I principi dell’educazione di comunità per noi rimangono un baluardo fondamentale».
Il quarto centro in città
«Questo - ha detto Priscilla Beyersdorf - è il nostro quarto centro in città. Avevamo bisogno di nuovi spazi ed ero alla ricerca di qualcosa in affitto. Poi mi è stata proposto di acquistare questa cascina e quando l’ho visitata, ho visto il giardino e ho pensato a quanto sarebbe stato bello per i nostri ragazzi, ho deciso che era la cosa giusta da fare».
I finanziamenti ottenuti
E lì è scattata la rete, «la magia di Novara»: a finanziare il primo progetto è stata la Fondazione Bpn. Poi è venuto un bando della comunità valdese; quindi la Fondazione Cariplo: «Abbiamo vinto il bando degli “Emblematici maggiori”, ottenendo 700.000 euro. Ma ce ne servivano altrettanti... E in tantissimi ci hanno aiutato: da Fondazione De Agostini ai Rotary, ai Lions, a Fondazione comunità novarese; “Comoli Ferrari” ci ha dato una grossa mano anche nella progettazione per rendere la “Casa” più sostenibile, così come tante altre aziende, che da sempre sono al nostro fianco. Ma ci sono stati anche tanti privatI: c‘è stato chi ha donato per il suo compleanno... Questo per me significa fare comunità».
Un concetto ribadito, nel suo saluto, anche dal sindaco Alessandro Canelli e dal presidente del Centro servizi per il territorio Daniele Giaime: «Mai come in questo caso - ha detto quest’ultimo - ha vinto la squadra».
A portare i propri saluti, anche il direttore generale dell’Asl, Angelo Penna, e l’assessore regionale Matteo Marnati.
Quindi, il taglio del nastro e la visita ai locali del centro diurno, che accoglieranno i ragazzi più grandi, over 18 anni, che avranno modo di fare attività per sviluppare la propria autonomia e apprendere comportamenti utili per inserirsi nel mondo del lavoro, interagendo con il quartiere e il territorio.
«Lo abbiamo sempre fatto, ci piace che le nostre porte siano aperte - ha rimarcato Chiara Pezzana, direttrice dell’équipe di operatori del centro - Le ali le abbiamo sempre avute. Ora abbiamo anche le radici».