Cerimonia

A Galliate una via per ricordare Cristina Mazzotti, giovane vittima della mafia

Un gesto pensato per mantenere vivo il suo ricordo e quello di tanti altri accomunati dalla stessa tragica sorte

A Galliate una via per ricordare Cristina Mazzotti, giovane vittima della mafia
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La mattina si sabato 22 marzo presso la rotatoria di via Trieste a Galliate è stata inaugurata ufficialmente "via Cristina Mazzotti - vittima innocente di mafia 1957-1975"

A Galliate una via per ricordare Cristina Mazzotti

Come raccontano da "Libera Novara", "Cristina Mazzotti era una ragazza dolce e solare. Aveva lunghi capelli neri, occhi grandi e profondi e un sorriso radiante. Cristina aveva appena 18 anni quando è stata rapita la sera del 30 giugno 1975 a Como e, dopo una lunga detenzione in condizioni al limite dell'immaginabile, spostata in più luoghi tra cui una cascina a Castelletto Ticino, il suo corpo viene ritrovato il 1° settembre dello stesso anno al Varallino di Galliate".

"Da allora - aggiungono da Libera - la storia della famiglia Mazzotti si lega a quella della nostra provincia e da allora ci siamo presi cura di raccontare questa storia e portare con noi Cristina in ogni piazza e in ogni progetto che abbiamo portato avanti".

Il sindaco Cantone con Marina Mazzotti, sorella di Cristina

Come previsto la cerimonia è stata particolarmente intensa e densa di significato.

"Vicini ai familiari di Cristina, insieme al Prefetto, al Questore e ai comandanti dell’arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, questo gesto vuole mantenere vivo il suo ricordo e quello di tante altre vittime innocenti delle mafie - ha commentato il sindaco Alberto Cantone -
Un gesto che abbiamo voluto fare dopo che il 21 marzo è stata celebrata 'La giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie', giornata voluta dall’Associazione Libera, presente alla cerimonia insieme con l’associazione Soroptimist, e riconosciuta ufficialmente dallo Stato Italiano con la Legge n. 20 del 2017 Un gesto che vuole far riflettere sulla 'cultura mafiosa' che purtroppo in forme diverse sta ancora minando la nostra società e uno stimolo per noi amministratori a promuovere progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, per formare giovani consapevoli per una società migliore".

"Un sincero ringraziamento al dott Corrado Canfora, - ha concluso il sindaco - il PM del processo ai rapitori ed assassini di Cristina, al giornalista Renato Ambiel che ha seguito e scritto sulla vicenda e Cristina Ceruti, una nostra concittadina che ha scritto e discusso una tesi di laurea su quei fatti, presenti, insieme alla rappresentanza del Comune di Galliate con il gonfalone e della Polizia Locale".

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