"A 80 anni di distanza è nostro dovere non perdere la memoria"
Due i momenti di raccoglimento per il Giorno della Memoria
Il Giorno della Memoria è stato commemorato ad Arona prima davanti alla tomba della famiglia Cantoni vicino al cimitero cittadino e poi all'interno della palestra della Giovanni XXIII.
Le parole del sindaco Alberto Gusmeroli
"Siamo di fronte a fatti efferatissimi che nemmeno si riescono a raccontare talmente sono stati violenti. Oggi il presidente Sergio Mattarella è ad Auschwitz e noi siamo simbolicamente legati a lui: a 80 anni di distanza non dobbiamo perdere la memoria. I ragazzi hanno questo compito. Quando si perde la memoria si determina il distacco con quelle persone perite di tutte le età e di tutte le etnie. Persone che non hanno avuto la fortuna di avere una vita: quando ci sentiamo tristi o sfortunati pensiamo proprio a quei ragazzi.
Liliana Segre aveva 4 anni: ormai sono rimasti solo i bambini di allora, pochi testimoni. Noi qui abbiamo Andrea Cantoni che perse il padre ad Auschwitz. Per lui, ancora oggi, è una sofferenza ricordare ma viene ogni anno". E poi un appello ai giovani presenti: "Ragazzi se potete andate ad Auschwitz: andate a vedere cosa l'uomo è stato capace di fare. E' un posto dove il silenzio dice tutto".
A chiudere Cantoni: "Io non ero ancora nato quando mio padre è stato preso ma la memoria di mia mamma mi ha trasmesso questo dolore. Tra l'altro era anche incinta quando è stato deportato ed è rimasta sola. Grazie a tutti voi per essere qui e per ricordare".
La cerimonia è proseguita con il passaggio all'interno della tomba della famiglia Cantoni per un momento di raccoglimento e poi il corteo si è diretto nella palestra della Giovanni XXIII per un incontro con gli studenti aronesi con l'intervento del sindaco, del dirigente scolastico, i rappresentanti Anpi e l'accompagnamento musicale del coro dell'Istituto diretto dal maestro Marino Mora.