“Voci vicine”, è l’Italia che si arrabbia. E si indigna

NOVARA - Voci vicine a noi, voci dell’Italia che si arrabbia. E che si indigna. Domani, mercoledì 2 novembre, al Teatro Coccia va in scena il lo spettacolo “Voci vicine” (fuori abbonamento) concepito e realizzato dal compositore di musica contemporanea Fabio Cifariello Ciardi. Un concerto-passione che dà voce al Paese. Sulla scena un giornalista, Gad Lerner, un ensemble strumentale, Icarus, e voci e volti, tante voci, tanti volti di Italiani. Per raccontare, denunciare, urlare le tragedie dell’Italia. Sul filo dell’indagine sociale, una profonda riflessione che si avvale di più linguaggi per rendere protagonista il Paese reale. Con le sue inquietudini, le sue paure, le sue preoccupazioni.
Sono voci vicine a noi?
«Sono voci vicinissime a noi – spiega Cifariello Ciardi -. Sono le disgrazie del Paese che si presentano con una terrificante regolarità. Terremoto in Abruzzo, inondazioni a Genova e Olbia, catastrofi naturali, inquinamento dai profumi di Seveso all’Ilva di Taranto alla Terra dei fuochi di Napoli. Tutti eventi che si ripropongono anno dopo anno e che hanno sempre una grande attualità».
Come è nato lo spettacolo?
«Da un duplice mio interesse. Il mio interesse nei confronti del mio Paese, da persona che si interessa di arte e di musica era importante domandarmi in che modo io potessi raccontare la realtà che mi circonda e testimoniare il mio essere italiano. Ho trovato il modo di farlo attraverso una sorta di piccola magia, trasformando in suoni musicali i ritmi e le inflessioni che tutti noi produciamo quando parliamo. Così la voce parlata ha una musicalità potente e diversa da luogo a luogo: quella del siciliano non è quella del lombardo. Questa magia provoca un risultato originale ed entusiasmante. Ascoltare persone vere, vedere scorrere le immagini di tanti italiani intervistati dalle tv private del territorio. Le loro voci vengono tradotte in musica e, ascoltandole, si ha l’impressione che stiano cantando con il loro dialetto. L’ambiguità tra la voce che parla e la voce suonata dagli strumenti rende unico lo spettacolo. Un concerto-passione perché articolato come se fosse una vera opera. Con arie, duetti, concertati. E i personaggi sono veri Italiani, disperati e indignati»
E che ci fa un giornalista sul palco?
«Con grande sensibilità - spiega Gad Lerner, volto noto dell’informazione italiana - Cifariello Ciardi prova a raccontare la rabbia degli Italiani, le tensioni sociali del nostro Paese. Con microfono e telecamera. L’autore incontra l’Italia con uno sguardo diverso, quello del musicista, cogliendone sonorità e umori sotterranei. In questo modo mi spiazza come giornalista perché rivela qualcosa di sottostante, di intimo. Porta alla luce reazioni non sempre piacevoli da riconoscere, i vizi strutturali della nostra società, la rabbia contro l’ingiustizia, ma anche la furbizia e il vittimismo, l’insensibilità alle regole dello Stato. Ne esce un lavoro destrutturato, esaminato anche con disincanto in cui scopro come certe formule di rito pronunciate dagli Italiani in piazza possano diventare dei ritornelli. E grazie a un compositore si trasformano in musica. La colonna sonora della nostra società. La proposta di collaborare allo spettacolo è venuta quando ho deciso di staccare con la televisione dopo tanti anni di talk show: ormai poteva bastare. Ho ritenuto utile fermarmi e valutare criticamente l’esperienza fatta. E questa si è rivelata molto particolare. Una operazione provocatoria che spiazza anche il pubblico, stupito e interessato. Che ti dà uno sguardo diverso».
Eleonora Groppetti
VOCI VICINE
Mercoledì 4 novembre ore 21
Fuori Abbonamento
Passione in 4 quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica
Con Gad Lerner, giornalista narrante
Ideazione e musica di Fabio Cifariello Ciardi
Ensemble Icarus: Giovanni Mareggini flauto, Andrea Medici clarinetto, Cristiano Boschesi trombone, Luciano Cavalli viola, Andrea Cavuoto violoncello, Anna D'Errico pianoforte, Riccardo Balbinutti percussioni
Direttore Franco Fusi
Regia del suono Angelo Benedetti
Arpe registrate Lucia Bova, Valeria Carissimi
Postproduzione audio/video Edison Studio
Commissione I Teatri Reggio Emilia
Produzione Fondazione Teatro Coccia Onlus
Biglietti interi da 15 a 30 euro, ridotti da 12 a 24
Durata 80’
NOVARA - Voci vicine a noi, voci dell’Italia che si arrabbia. E che si indigna. Domani, mercoledì 2 novembre, al Teatro Coccia va in scena il lo spettacolo “Voci vicine” (fuori abbonamento) concepito e realizzato dal compositore di musica contemporanea Fabio Cifariello Ciardi. Un concerto-passione che dà voce al Paese. Sulla scena un giornalista, Gad Lerner, un ensemble strumentale, Icarus, e voci e volti, tante voci, tanti volti di Italiani. Per raccontare, denunciare, urlare le tragedie dell’Italia. Sul filo dell’indagine sociale, una profonda riflessione che si avvale di più linguaggi per rendere protagonista il Paese reale. Con le sue inquietudini, le sue paure, le sue preoccupazioni.
Sono voci vicine a noi?
«Sono voci vicinissime a noi – spiega Cifariello Ciardi -. Sono le disgrazie del Paese che si presentano con una terrificante regolarità. Terremoto in Abruzzo, inondazioni a Genova e Olbia, catastrofi naturali, inquinamento dai profumi di Seveso all’Ilva di Taranto alla Terra dei fuochi di Napoli. Tutti eventi che si ripropongono anno dopo anno e che hanno sempre una grande attualità».
Come è nato lo spettacolo?
«Da un duplice mio interesse. Il mio interesse nei confronti del mio Paese, da persona che si interessa di arte e di musica era importante domandarmi in che modo io potessi raccontare la realtà che mi circonda e testimoniare il mio essere italiano. Ho trovato il modo di farlo attraverso una sorta di piccola magia, trasformando in suoni musicali i ritmi e le inflessioni che tutti noi produciamo quando parliamo. Così la voce parlata ha una musicalità potente e diversa da luogo a luogo: quella del siciliano non è quella del lombardo. Questa magia provoca un risultato originale ed entusiasmante. Ascoltare persone vere, vedere scorrere le immagini di tanti italiani intervistati dalle tv private del territorio. Le loro voci vengono tradotte in musica e, ascoltandole, si ha l’impressione che stiano cantando con il loro dialetto. L’ambiguità tra la voce che parla e la voce suonata dagli strumenti rende unico lo spettacolo. Un concerto-passione perché articolato come se fosse una vera opera. Con arie, duetti, concertati. E i personaggi sono veri Italiani, disperati e indignati»
E che ci fa un giornalista sul palco?
«Con grande sensibilità - spiega Gad Lerner, volto noto dell’informazione italiana - Cifariello Ciardi prova a raccontare la rabbia degli Italiani, le tensioni sociali del nostro Paese. Con microfono e telecamera. L’autore incontra l’Italia con uno sguardo diverso, quello del musicista, cogliendone sonorità e umori sotterranei. In questo modo mi spiazza come giornalista perché rivela qualcosa di sottostante, di intimo. Porta alla luce reazioni non sempre piacevoli da riconoscere, i vizi strutturali della nostra società, la rabbia contro l’ingiustizia, ma anche la furbizia e il vittimismo, l’insensibilità alle regole dello Stato. Ne esce un lavoro destrutturato, esaminato anche con disincanto in cui scopro come certe formule di rito pronunciate dagli Italiani in piazza possano diventare dei ritornelli. E grazie a un compositore si trasformano in musica. La colonna sonora della nostra società. La proposta di collaborare allo spettacolo è venuta quando ho deciso di staccare con la televisione dopo tanti anni di talk show: ormai poteva bastare. Ho ritenuto utile fermarmi e valutare criticamente l’esperienza fatta. E questa si è rivelata molto particolare. Una operazione provocatoria che spiazza anche il pubblico, stupito e interessato. Che ti dà uno sguardo diverso».
Eleonora Groppetti
VOCI VICINE
Mercoledì 4 novembre ore 21
Fuori Abbonamento
Passione in 4 quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica
Con Gad Lerner, giornalista narrante
Ideazione e musica di Fabio Cifariello Ciardi
Ensemble Icarus: Giovanni Mareggini flauto, Andrea Medici clarinetto, Cristiano Boschesi trombone, Luciano Cavalli viola, Andrea Cavuoto violoncello, Anna D'Errico pianoforte, Riccardo Balbinutti percussioni
Direttore Franco Fusi
Regia del suono Angelo Benedetti
Arpe registrate Lucia Bova, Valeria Carissimi
Postproduzione audio/video Edison Studio
Commissione I Teatri Reggio Emilia
Produzione Fondazione Teatro Coccia Onlus
Biglietti interi da 15 a 30 euro, ridotti da 12 a 24
Durata 80’