Violenze sessuali dimezzate, crescono i casi di stalker

NOVARA, 159 procedimenti per maltrattamenti in famiglia aperti a Novara nel 2015, 121, invece, quindi in lieve calo, nello scorso anno, il 2016. Un calo che si è registrato anche in altre tipologie di reato, legate comunque a una violenza. I procedimenti per stalking sono stati 87 nel 2016 e 72 nel 2015; le violenze sessuali si sono dimezzate passando da 48 a 23. E poi ancora 121 per violazione di obblighi di assistenza famigliare, ossia mancato versamento di assegni per i figli minori nel 2015, passati nel 2016 a 109. Stando ai dati che arrivano dalla Procura di Novara, circa un terzo degli indagati sono stranieri.
Sono alcuni dei numeri sulle violenze che si sono registrati negli ultimi due anni nelle aule del Palazzo di Giustizia di Novara.
Un tema trattato anche ieri mattina al convegno “Libertà e amore, violenza di genere quale amore?”, promosso dalla Provincia di Novara e ospitato all’Auditorium della Banca Popolare di Novara. Un convegno che ha visto come relatrice il procuratore della Repubblica, Marilinda Mineccia. A introdurre la mattinata, la consigliera alle Pari opportunità della Provincia, Laura Noro. A seguire il presidente dell’Ente di Palazzo Natta, Matteo Besozzi: «Si tratta di un fenomeno su cui vogliamo tenere alta l’attenzione. Un fenomeno che non accenna a diminuire. La migliore risposta la stiamo dando col protocollo che abbiamo siglato qualche anno fa in Provincia tra Forze dell’Ordine, Prefettura, associazioni che si occupano della tematica e altri enti che si occupano di violenza domestica e di maltrattamenti. Occorre agire in sinergia». Il questore Gaetano Todaro: «Sì, è un fenomeno che continua a essere ben presente. A Novara, almeno, i dati non sono allarmanti o comunque di notevole entità. La sinergia è fondamentale». Il sindaco Alessandro Canelli ha riferito come nel Novarese lo scorso anno siano giunte 564 richieste d’aiuto. Un numero che raccoglie richieste per aiuti economici, per situazioni di povertà e non solo per maltrattamenti o violenza domestica. Quanto a questi ultimi due aspetti, il Centro famigliare di via della Riotta ha seguito 35 casi, altrettanti l’Aied. «Si tratta di un tema delicato e importante, quello al centro del convegno di oggi – ha detto il procuratore Mineccia – Un tema che va affrontato da tanti punti di vista e dove al centro va sempre posta la persona. La donna non si deve sentire vittima, ma protagonista della sua vita, iniziando un percorso di liberazione dalla dipendenza affettiva. Dobbiamo sostenere le vittime di violenza domestica con percorsi adeguati. Ci vuole un’educazione migliore della persona».
Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 9 marzo
NOVARA, 159 procedimenti per maltrattamenti in famiglia aperti a Novara nel 2015, 121, invece, quindi in lieve calo, nello scorso anno, il 2016. Un calo che si è registrato anche in altre tipologie di reato, legate comunque a una violenza. I procedimenti per stalking sono stati 87 nel 2016 e 72 nel 2015; le violenze sessuali si sono dimezzate passando da 48 a 23. E poi ancora 121 per violazione di obblighi di assistenza famigliare, ossia mancato versamento di assegni per i figli minori nel 2015, passati nel 2016 a 109. Stando ai dati che arrivano dalla Procura di Novara, circa un terzo degli indagati sono stranieri.
Sono alcuni dei numeri sulle violenze che si sono registrati negli ultimi due anni nelle aule del Palazzo di Giustizia di Novara.
Un tema trattato anche ieri mattina al convegno “Libertà e amore, violenza di genere quale amore?”, promosso dalla Provincia di Novara e ospitato all’Auditorium della Banca Popolare di Novara. Un convegno che ha visto come relatrice il procuratore della Repubblica, Marilinda Mineccia. A introdurre la mattinata, la consigliera alle Pari opportunità della Provincia, Laura Noro. A seguire il presidente dell’Ente di Palazzo Natta, Matteo Besozzi: «Si tratta di un fenomeno su cui vogliamo tenere alta l’attenzione. Un fenomeno che non accenna a diminuire. La migliore risposta la stiamo dando col protocollo che abbiamo siglato qualche anno fa in Provincia tra Forze dell’Ordine, Prefettura, associazioni che si occupano della tematica e altri enti che si occupano di violenza domestica e di maltrattamenti. Occorre agire in sinergia». Il questore Gaetano Todaro: «Sì, è un fenomeno che continua a essere ben presente. A Novara, almeno, i dati non sono allarmanti o comunque di notevole entità. La sinergia è fondamentale». Il sindaco Alessandro Canelli ha riferito come nel Novarese lo scorso anno siano giunte 564 richieste d’aiuto. Un numero che raccoglie richieste per aiuti economici, per situazioni di povertà e non solo per maltrattamenti o violenza domestica. Quanto a questi ultimi due aspetti, il Centro famigliare di via della Riotta ha seguito 35 casi, altrettanti l’Aied. «Si tratta di un tema delicato e importante, quello al centro del convegno di oggi – ha detto il procuratore Mineccia – Un tema che va affrontato da tanti punti di vista e dove al centro va sempre posta la persona. La donna non si deve sentire vittima, ma protagonista della sua vita, iniziando un percorso di liberazione dalla dipendenza affettiva. Dobbiamo sostenere le vittime di violenza domestica con percorsi adeguati. Ci vuole un’educazione migliore della persona».
Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 9 marzo