Un borgomanerese al Festival del Cinema di Venezia

Parla borgomanerese la 74ª edizione del Festival del Cinema di Venezia che si è aperto mercoledì. Il direttore della fotografia di uno dei film in concorso, “Una famiglia”, diretto dal regista Sebastiano Riso, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema, in coproduzione con BAC Films, è il borgomanerese Piero Basso. Nato e cresciuto in città (la mamma, Anna Soldi, insegnante in pensione, è stata presidente del Kiwanis Club Borgomanero e consigliere comunale a Gattico) Piero vive a New York con la moglie e la figlia dove insegna fotografia alla New York Film Accademy. Ha studiato cinema e arte presso l’Università di Torino e ha analizzato il lavoro di registi del calibro di Truffaut, Kubrick, Lynch e Wenders, sviluppando sin da giovane un profondo interesse per la narrazione visiva. «Mi sono laureato – racconta – con una tesi sulle opere di David Lynch, sapendo che la cinematografia sarebbe stato il mio ultim
Parla borgomanerese la 74ª edizione del Festival del Cinema di Venezia che si è aperto mercoledì. Il direttore della fotografia di uno dei film in concorso, “Una famiglia”, diretto dal regista Sebastiano Riso, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema, in coproduzione con BAC Films, è il borgomanerese Piero Basso. Nato e cresciuto in città (la mamma, Anna Soldi, insegnante in pensione, è stata presidente del Kiwanis Club Borgomanero e consigliere comunale a Gattico) Piero vive a New York con la moglie e la figlia dove insegna fotografia alla New York Film Accademy. Ha studiato cinema e arte presso l’Università di Torino e ha analizzato il lavoro di registi del calibro di Truffaut, Kubrick, Lynch e Wenders, sviluppando sin da giovane un profondo interesse per la narrazione visiva. «Mi sono laureato – racconta – con una tesi sulle opere di David Lynch, sapendo che la cinematografia sarebbe stato il mio ultimo inseguimento». Piero iniziò acostruire la sua carriera come direttore della fotografia ottenendo prestigiosi premi in tutto il mondo. Ha girato una dozzina di lungometraggi proiettati nei maggiori Festival, tra cui Cannes e Locarno, ottenendo importanti riconoscimenti, come le nomination agli European Film Awards e al David di Donatello. Tra i premi ricordiamo quelli ricevuti a Oberhausen, Edimburgo, Huesca e a Torino. Nel capoluogo piemontese nel 2012 era stato premiato per il film “Sette opere di misericordia” diretto da Gianluca e Massimiliano De Serio e interpretato da Roberto Herlitzka. Sua la fotografia di altre note pellicole: tra queste “Più buio di mezzanotte” del 2014 con la regia di Sebastiano Riso e l’interpretazione di Monica Guerritore, Micaela Ramazzotti, Rosalinda Celentano e Davide Capone e nel 2006 il film brillante “Son tornato al nord” con il cabarettista Franco Neri e Margherita Fumero. È stato tra gli autori della serie televisiva “Genius” trasmesso nel 2015 su National Geographic Channel. Il film “Una famiglia”, che verrà presentato ufficialmente a Venezia lunedì 4 settembre alle 17.45, ha come attori principali Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel. Nel cast anche Ennio Fantastichini. Narra la storia di Vincent e Maria, una coppia simile atante altre. La loro quotidianità lascia trapelare cosa si nasconde dietro quell’apparenza così normale: un progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato soltanto in virtù di unamore senza condizioni. Un progetto che prevede di fare figli per venderli a coppie che in Italia non possono adottarli legalmente o perché prive dei requisiti necessari o perché omosessuali. Finché, arrivata a quella che l’istinto le dice essere la sua ultima gravidanza, Maria non decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. Questa scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita. Ispirato ad una storia vera il film è stato girato a Roma tra ottobre e dicembre dello scorso anno. «Da un punto di vista tecnico – spiega Basso – la cosa interessante è che il film è stato girato interamente a mano, seguendo gli attori in set costruiti a 360 gradi, permettendo loro di muoversi liberamente nello spazio e di improvvisare durante le riprese». Nelle sale cinematografiche italiane uscirà il 28 settembre. «Speriamo - confida Basso - anche nella mia Borgomanero».
Carlo Panizza