Sulla cattiva strada... la spiritualità di De Andrè spiegata a Borgomanero

BORGOMANERO - “Sulla cattiva strada” non è solo il titolo di una tra le più significative canzoni di Fabrizio De Andrè ma è anche il titolo di un libro, scritto a quattro mani dalla borgomanerese Milena Simonotti, autrice di alcune importanti opere poetiche e da Fabrizio Filiberti, docente di religione al Liceo di Gozzano nonché fondatore e presidente dell’associazione ecumenica di cultura religiosa “Città di Dio”. “Sulla cattiva strada: la spiritualità di Fabrizio De Andrè” è stato anche il titolo dello spettacolo andato in scena sabato 12 novembre alle 18 presso il Centro Don Luciano Lilla di Santa Cristin
BORGOMANERO - “Sulla cattiva strada” non è solo il titolo di una tra le più significative canzoni di Fabrizio De Andrè ma è anche il titolo di un libro, scritto a quattro mani dalla borgomanerese Milena Simonotti, autrice di alcune importanti opere poetiche e da Fabrizio Filiberti, docente di religione al Liceo di Gozzano nonché fondatore e presidente dell’associazione ecumenica di cultura religiosa “Città di Dio”. “Sulla cattiva strada: la spiritualità di Fabrizio De Andrè” è stato anche il titolo dello spettacolo andato in scena sabato 12 novembre alle 18 presso il Centro Don Luciano Lilla di Santa Cristina organizzato dall’Associazione “Mimosa Amici del Dh oncologico” di Borgomanero fondata e diretta dalla dottoressa Incoronata “Renata” Romaniello primario oncologo dell’Ospedale Ss. Trinità. Più che uno spettacolo gli autori del libro assieme alla dottoressa Romaniello in veste di cantante hanno accompagnato il pubblico presente lungo un percorso che ha attraversato la vicenda artistica di De Andrè, le sue idee, le sue canzoni, capaci di dare dignità ai diseredati e di interpretare i cambiamenti della società italiana. In poche parole poesia e impegno sociale nei versi di un protagonista della canzone italiana scomparso l’11 gennaio 1999. I suoi funerali vennero celebrati con rito religioso due giorni dopo per volontà dello stesso De Andrè. “Un’altra scelta – scrivono Simonotti e Filiberti nel libro dedicato al cantautore – che spiazzò i molti che lo avevano annoverato tra i senza Dio. Lasciando al segreto del suo cuore le motivazioni, ne cogliamo solo un ulteriore umile segno di apertura al trascendente, mai negato, quasi discusso, sottomesso a critica, o meglio a un’opportuna decostruzione. Una scelta anarchica anch’essa, figlia cioè della propria esigenza di autenticità. La Chiesa ufficiale non l’ha mai censurato e riconoscendone il valore l’ha guardato con rispetto, forse prendendo coscienza che le sue erano parole di Vangelo”. La serata che ha avuto tra gli organizzatori anche l’Associazione Terre della Croatina presieduta da Vittorino Moia e altri importanti sponsor si è conclusa con un ricco apericena proposto grazie soprattutto al supporto del Caseificio Palzola di Cavallirio che ha offerto un’accurata selezione dei suoi prodotti omaggiando i presenti anche con un Cd de “I Legnanesi”, la celebre compagnia teatrale lombarda che dal 2008 è testimonial ufficiale di “Palzola”.
c.p.