Smog... un’atmosfera surreale in Consiglio

NOVARA - Un’atmosfera surreale. Con i banchi della minoranza desolatamente deserti. Così si è presentata giovedì pomeriggio l’aula di Palazzo Cabrino. Alla ripresa dei lavori del Consiglio comunale, fissati per le 14.30, da una parte avevano preso posto i rappresenti della maggioranza; dall’altra i tre esponenti “grillini”: in realtà la presenza dei tre consiglieri del “Movimento 5 Stelle” era stata annunciata unicamente per rendere nota la loro decisione di abbandonare la seduta. Lavori che sono quindi proseguiti per poco più di un’ora, nel corso dei quali è stata è stata esaminata unicamente una mozione, illustrata da Ivan De Grandis (“Fratelli d’Italia”), relativa a “Incentivi alle attività che donano le eccedenze alimentari”. Documento poi approvato con un emendamento concordato con la Giunta e dopo un’interruzione. A questo punto, con sette mozioni da discutere, gran parte presentate dal Pd e con quella che avrebbero dovuto illustrare i “pentastellati” sul tema della “Rivitalizzazione e riqualificazione di piazza Gramsci”, la decisione del “tutti a casa”.
A questa sotto certi aspetti paradossale situazione si è giunti dopo che in mattinata, proprio in apertura dei lavori, il gruppo “Fratelli d’Italia” avevano chiesto di inserire nell’odg una “mozione urgente” avente come tema “Misure di contrasto all’inquinamento dell’aria”. Come da regolamento, per inserire questo nuovo punto nella “scaletta” dei lavori, occorreva il consenso dell’assemblea, poi rivelatasi tale all’unanimità e con il presidente del Consiglio Gerardo Murante che la “inseriva” in testa all’elenco delle mozioni.
I lavori proseguivano dunque tranquillamente, con l’assemblea che, dopo le comunicazioni da parte del sindaco e le interrogazioni, approvava senza particolari problemi e con voto “bipartisan” quattro delibere di carattere urbanistico (presentate dall’assessore Federica Borreani), la modifica della composizione della Commissione per la ristorazione scolastica (illustrata dal vicesindaco Angelo Sante Bongo) e provvedeva a nominare i due rappresentanti del Consiglio (Arduino Pasquini per la maggioranza e Michele Contartese per la minoranza) nella Commissione consultiva per l’agricoltura e le foreste.
La “bomba” scoppiava intorno a mezzogiorno. Con un’ora e mezza ancora davanti prima della pausa si sarebbe dovuto iniziare ad esaminare le mozioni, prima fra tutte, come concordato poche ore prima, quella “urgente”. Però, per qualcuno, l “urgenza” non era più tale. Prima la maggioranza chiedeva una sospensione dei lavori e poi Raffaele Lanzo (Lega Nord), nelle vesti di presidente della Commissione Ambiente, annunciava che lo stesso documento veniva ritirato e «rinviato in Commissione per essere approfondito». Una decisione che scatenava i gruppi di minoranza. Per Rossano Pirovano (Pd), l’atteggiamento della controparte era «da dilettanti allo sbaraglio. Mi chiedo se prima di un Consiglio non vi parlate?». Paola Vigotti (“Movimento 5 Stelle”) non nascondeva la sua delusione: «Quest’aula ha affrontato in passato diversi temi, dai cartelli in dialetto all’intitolazione di una strada ad Oriana Fallaci. Ora che dobbiamo discutere su una questione importante non la considerate più “urgente”. Quella mozione era sì un libro dei sogni, ma non discuterla è un autogol». Politicamente ancora più duro Daniele Andretta (“Noi, Novara”): «Fratelli d’Italia presenta una mozione e la Lega gli mette la museruola. Si parla di Commissione. Quando? Il calendario da qui a Natale è già intasato». L’apparente imbarazzo della maggioranza veniva cancellato da Matteo Marnati (“Lega Nord”) e da Angelo Tredanari (“Fratelli d’Italia), che respingeva al mittente la teoria della “museruola”, confermando la compattezza della maggioranza. Di fronte a questa posizione ancora Pirovano, assecondato da Andretta e dai “grillini”, annunciava che se la mozione non sarebbe stata discussa, nel pomeriggio le minoranze non si sarebbero presentate. Come si è poi verificato.
Luca Mattioli
Leggi di più sul Consiglio comunale di sabato 17 dicembre 2016
NOVARA - Un’atmosfera surreale. Con i banchi della minoranza desolatamente deserti. Così si è presentata giovedì pomeriggio l’aula di Palazzo Cabrino. Alla ripresa dei lavori del Consiglio comunale, fissati per le 14.30, da una parte avevano preso posto i rappresenti della maggioranza; dall’altra i tre esponenti “grillini”: in realtà la presenza dei tre consiglieri del “Movimento 5 Stelle” era stata annunciata unicamente per rendere nota la loro decisione di abbandonare la seduta. Lavori che sono quindi proseguiti per poco più di un’ora, nel corso dei quali è stata è stata esaminata unicamente una mozione, illustrata da Ivan De Grandis (“Fratelli d’Italia”), relativa a “Incentivi alle attività che donano le eccedenze alimentari”. Documento poi approvato con un emendamento concordato con la Giunta e dopo un’interruzione. A questo punto, con sette mozioni da discutere, gran parte presentate dal Pd e con quella che avrebbero dovuto illustrare i “pentastellati” sul tema della “Rivitalizzazione e riqualificazione di piazza Gramsci”, la decisione del “tutti a casa”.
A questa sotto certi aspetti paradossale situazione si è giunti dopo che in mattinata, proprio in apertura dei lavori, il gruppo “Fratelli d’Italia” avevano chiesto di inserire nell’odg una “mozione urgente” avente come tema “Misure di contrasto all’inquinamento dell’aria”. Come da regolamento, per inserire questo nuovo punto nella “scaletta” dei lavori, occorreva il consenso dell’assemblea, poi rivelatasi tale all’unanimità e con il presidente del Consiglio Gerardo Murante che la “inseriva” in testa all’elenco delle mozioni.
I lavori proseguivano dunque tranquillamente, con l’assemblea che, dopo le comunicazioni da parte del sindaco e le interrogazioni, approvava senza particolari problemi e con voto “bipartisan” quattro delibere di carattere urbanistico (presentate dall’assessore Federica Borreani), la modifica della composizione della Commissione per la ristorazione scolastica (illustrata dal vicesindaco Angelo Sante Bongo) e provvedeva a nominare i due rappresentanti del Consiglio (Arduino Pasquini per la maggioranza e Michele Contartese per la minoranza) nella Commissione consultiva per l’agricoltura e le foreste.
La “bomba” scoppiava intorno a mezzogiorno. Con un’ora e mezza ancora davanti prima della pausa si sarebbe dovuto iniziare ad esaminare le mozioni, prima fra tutte, come concordato poche ore prima, quella “urgente”. Però, per qualcuno, l “urgenza” non era più tale. Prima la maggioranza chiedeva una sospensione dei lavori e poi Raffaele Lanzo (Lega Nord), nelle vesti di presidente della Commissione Ambiente, annunciava che lo stesso documento veniva ritirato e «rinviato in Commissione per essere approfondito». Una decisione che scatenava i gruppi di minoranza. Per Rossano Pirovano (Pd), l’atteggiamento della controparte era «da dilettanti allo sbaraglio. Mi chiedo se prima di un Consiglio non vi parlate?». Paola Vigotti (“Movimento 5 Stelle”) non nascondeva la sua delusione: «Quest’aula ha affrontato in passato diversi temi, dai cartelli in dialetto all’intitolazione di una strada ad Oriana Fallaci. Ora che dobbiamo discutere su una questione importante non la considerate più “urgente”. Quella mozione era sì un libro dei sogni, ma non discuterla è un autogol». Politicamente ancora più duro Daniele Andretta (“Noi, Novara”): «Fratelli d’Italia presenta una mozione e la Lega gli mette la museruola. Si parla di Commissione. Quando? Il calendario da qui a Natale è già intasato». L’apparente imbarazzo della maggioranza veniva cancellato da Matteo Marnati (“Lega Nord”) e da Angelo Tredanari (“Fratelli d’Italia), che respingeva al mittente la teoria della “museruola”, confermando la compattezza della maggioranza. Di fronte a questa posizione ancora Pirovano, assecondato da Andretta e dai “grillini”, annunciava che se la mozione non sarebbe stata discussa, nel pomeriggio le minoranze non si sarebbero presentate. Come si è poi verificato.
Luca Mattioli
Leggi di più sul Consiglio comunale di sabato 17 dicembre 2016