Si chiamerà Casa Irene la nuova comunità mamma-bambino di Borgomanero

Si chiamerà “Casa Irene”, il nuovo progetto di comunità mamma – bambino, che sorgerà in via Repubblica a Borgomanero, grazie all’associazione Mamre. La dedica va a «una signora, scomparsa due anni fa, che s'è sempre occupata di progetti umanitari», spiega Mario Metti, presidente di Mamre. «La nostra realtà accoglie anche donne vittime di violenza e ragazze madri, e insieme ad altri ospitiamo in un appartamento sette uomini senza dimora di età compresa fra i 55 e i 65 anni. Solo qualche tempo fa chi si s
Si chiamerà “Casa Irene”, il nuovo progetto di comunità mamma – bambino, che sorgerà in via Repubblica a Borgomanero, grazie all’associazione Mamre. La dedica va a «una signora, scomparsa due anni fa, che s'è sempre occupata di progetti umanitari», spiega Mario Metti, presidente di Mamre. «La nostra realtà accoglie anche donne vittime di violenza e ragazze madri, e insieme ad altri ospitiamo in un appartamento sette uomini senza dimora di età compresa fra i 55 e i 65 anni. Solo qualche tempo fa chi si sarebbe immaginata la presenza, in una città che appare ricca come Borgomanero, di così tante persone in difficoltà? Noi diamo loro un tetto e da mangiare; ma la cosa più importante è restituire loro la dignità».
A sostenere l’associazione nell’ambizioso progetto è il ricavato delle vendite di “È risorto Non possiamo permetterci il lusso di essere tristi”, il libro scritto dal direttore dei Salesiani di Borgomanero, Giuliano Palizzi. Il volume, edito da Ladolfi editore, è stato presentato di recente in due distinte occasioni. Prima a Borgomanero, dove sono stati l'insegnante Giovanni Campagnoli, la catechista Daniela Sardano, il sindaco Anna Tinivella e la poetessa Milena Simonotti a confrontarsi con lo stesso don Giuliano sugli argomenti alla base del libro. Ieri sera, martedì 21 giugno, invece il libro è stato presentato al convento francescano dei frati minori del monte Mesma di Ameno, su invito dell'associazione “Città di Dio”. Un libro che è un invito alla gioia, come sottolineato dallo stesso Palizzi: «Guardo i visi delle persone che si accostano alla comunione: mai un sorriso. Ma lo sanno che Cristo è risorto? Quando Gesù andava in giro, era tutta una festa. E invece noi zittiamo i bambini di due anni durante le messe che già sono noiose per noi adulti, figuriamoci per loro... I giovani credono se vedono attorno a sé entusiasmo, se incontrano Qualcuno che dice delle cose che fanno diventare l'esistenza significativa».
Ma all’associazione Mamre serve anche la “spesa” di tutti i giorni. Ecco dunque con cosa aiutare l’associazione: pellicole in alluminio per la conservazione dei cibi; carta da forno per cucinare; candeggina; sacchetti per l'umido; frutta (soprattutto mele); e un ferro da stiro. Chi ha la possibilità di donarli all'associazione Mamre, non deve far altro che portarli alla casa di accoglienza per donne in difficoltà “Piccolo Bartolomeo” situata in via Ignazio Fornara 35 in frazione Santo Stefano.
l.pa.