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Sgombero sede, Arpitesca fa ricorso al Capo dello Stato

CASALBELTRAME - L’associazione Arpitesca onlus comunica in una nota di aver “proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato” contro il Comune di Casalbeltrame. La decisione alla luce di una delibera consigliare del giugno 2017 ritenuta dal sodalizio “illegittima perché assunta in contrasto a disposizioni di legge”.
Con la delibera in questione il Consiglio comunale aveva stabilito “unilateralmente di risolvere il contratto di comodato d'uso stipulato nel 1999 in favore dell'Associazione Arpitesca onlus e avente ad oggetto il complesso immobiliare del Cascinale dei Nobili e di Villa Gautieri”.
Arpitesca avrebbe dovuto liberare i locali, che accolgono tra l’altro la loro sede, entro lo scorso 30 settembre 2017.
La onlus ha invece deciso per il ricorso straordinario convinta della bontà della propria “gestione” del “complesso di grande valore storico e culturale che l'associazione Arpitesca in tutti questi anni ha saputo promuovere e valorizzare, nei suoi molteplici ambiti di funzionalità, facendone un'occasione di stimolo e di crescita per la comunità di Casalbeltrame e per il territorio novarese tutto”. “Il disinteresse manifestato da questa Amministrazione comunale verso il lavoro di ricerca e di studio svolto in tutti questi anni da Arpitesca è una vera e propria ingiustizia che l’associazione non intende subire”. Da qui la richiesta di “l'annullamento della delibera consigliare perchè del tutto priva di ragioni che possano giustificare la risoluzione del comodato”.
Il sindaco Claudia Porzio riferisce che «la risoluzione del contratto di comodato d' uso doveva ed è stata deliberata dal Consiglio comunale in quanto unico organo adibito a farlo. Senza nulla togliere al valore storico e culturale che gli immobili oggetto dei comodati rappresentano - precisa il primo cittadino -, si è deciso di procedere in tal senso valutate le inadempienze e le gravi violazioni degli obblighi contrattuali e il danno erariale che si perpetravano a causa del fatto che i beni immobili concessi in comodato d' uso gratuito in parte erano affidati a terzi. Ai fini dell'opposizione del ricorso si stanno valutando tutte le eventualità, dando atto che il Consiglio si è espresso sulla risoluzione del comodato d' uso gratuito, mentre il procedimento amministrativo che è stato avviato è volto al rilascio dell' immobile e alla restituzione della cosa. Peraltro si rammenta, come già annunciato in precedenza con comunicati anche rilasciati dalla stessa Arpitesca, che sono in corso indagini da parte della Procura e della Guardia di Finanza, per le quali si nutre stima e fiducia e si ritiene corretto mantenere il più stretto riserbo».
Arianna Martelli
CASALBELTRAME - L’associazione Arpitesca onlus comunica in una nota di aver “proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato” contro il Comune di Casalbeltrame. La decisione alla luce di una delibera consigliare del giugno 2017 ritenuta dal sodalizio “illegittima perché assunta in contrasto a disposizioni di legge”.
Con la delibera in questione il Consiglio comunale aveva stabilito “unilateralmente di risolvere il contratto di comodato d'uso stipulato nel 1999 in favore dell'Associazione Arpitesca onlus e avente ad oggetto il complesso immobiliare del Cascinale dei Nobili e di Villa Gautieri”.
Arpitesca avrebbe dovuto liberare i locali, che accolgono tra l’altro la loro sede, entro lo scorso 30 settembre 2017.
La onlus ha invece deciso per il ricorso straordinario convinta della bontà della propria “gestione” del “complesso di grande valore storico e culturale che l'associazione Arpitesca in tutti questi anni ha saputo promuovere e valorizzare, nei suoi molteplici ambiti di funzionalità, facendone un'occasione di stimolo e di crescita per la comunità di Casalbeltrame e per il territorio novarese tutto”. “Il disinteresse manifestato da questa Amministrazione comunale verso il lavoro di ricerca e di studio svolto in tutti questi anni da Arpitesca è una vera e propria ingiustizia che l’associazione non intende subire”. Da qui la richiesta di “l'annullamento della delibera consigliare perchè del tutto priva di ragioni che possano giustificare la risoluzione del comodato”.
Il sindaco Claudia Porzio riferisce che «la risoluzione del contratto di comodato d' uso doveva ed è stata deliberata dal Consiglio comunale in quanto unico organo adibito a farlo. Senza nulla togliere al valore storico e culturale che gli immobili oggetto dei comodati rappresentano - precisa il primo cittadino -, si è deciso di procedere in tal senso valutate le inadempienze e le gravi violazioni degli obblighi contrattuali e il danno erariale che si perpetravano a causa del fatto che i beni immobili concessi in comodato d' uso gratuito in parte erano affidati a terzi. Ai fini dell'opposizione del ricorso si stanno valutando tutte le eventualità, dando atto che il Consiglio si è espresso sulla risoluzione del comodato d' uso gratuito, mentre il procedimento amministrativo che è stato avviato è volto al rilascio dell' immobile e alla restituzione della cosa. Peraltro si rammenta, come già annunciato in precedenza con comunicati anche rilasciati dalla stessa Arpitesca, che sono in corso indagini da parte della Procura e della Guardia di Finanza, per le quali si nutre stima e fiducia e si ritiene corretto mantenere il più stretto riserbo».
Arianna Martelli