Sciopero e presidi al Cim e Agognate

Sciopero e presidi al Cim e Agognate
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NOVARA - Anche a Novara alta partecipazione, che ha causato rallentamenti alla circolazione dei camion soprattutto nell’area del Cim, alle giornate di sciopero generale del personale dei comparti logistica, trasporto merci e spedizione, indette dalle segreterie nazionali Filt-Cgil, Cisl reti e Uiltrasporti. La mobilitazione sul territorio era iniziata già nella giornata di venerdì scorsa, con un presidio davanti all’area logistica dei derivati del petrolio di San Martino di Trecate.
Lunedì e martedì lo sciopero e i volantinaggi hanno invece riguardato il centro intermodale merci Cim e l’area logistica di Agognate. Annullato invece il presidio a Biandrate, nei pressi del centro di distribuzione Esselunga, per mancanza di adesioni,
«Per il resto, l’adesione - commenta Alberto Bontempi, segretario Filt Cgil di Novara e Vco -  è stata altissima, in media attorno all’80%, in linea con i dati nazionali. Ma abbiamo avuto anche punte del 100%, ad esempio alla filiale Tnt di San Pietro Mosezzo, i cui dipendenti hanno tutti preso parte al presidio di Agognate, che era destinato prevalentemente ai “drivers”, al settore della distribuzione».
Il Cim  è stato scelto invece in quanto luogo di incontro tra il trasporto merci su gomma e l’intermodalità/interoperabilità ferro-gomma, nel quale transitano aziende trasportistiche di tutt’Italia e dove ha sede anche Eurogateway, società che si occupa del trasferimento dei container dai treni ai camion e viceversa. «Anche qui, - dice Bontempi - i dipendenti hanno aderito in massa, così come i camionisti. Ci sono stati blocchi e rallentamenti, ma tutti coloro che hanno partecipato lo hanno fatto in maniera del tutto volontaria, senza alcuna imposizione, com’è nello stile delle nostre azioni di protesta».
Tutto si è svolto dunque in maniera tranquilla, come sottolinea anche la Questura, che in un comunicato stampa precisa che “nessun blocco o picchettaggio è stato effettuato presso il Cim di Novara e che le manifestazioni di carattere sindacale si sono svolte regolarmente, senza intralci per le persone e per la libera circolazione delle merci”. Ricordando che il cosiddetto “picchettaggio” è un reato “e, qualora si fosse verificato, le Forze di Polizia presenti sul posto sarebbero intervenute”. “Nella dinamica di uno sciopero generale indetto dai sindacati confederati - prosegue il comunicato - si sono registrati unicamente alcuni rallentamenti in ingresso e di carico all’interno del Cim dovuti unicamente all’alta adesione all’iniziativa da parte delle maestranze”. Sia lunedì che martedì, “i camion hanno avuto accesso all’interno del plesso di smistamento potendo caricare e scaricare il loro materiale”, con il continuo presidio delle Forze di Polizia.
Quanto alle ragioni della protesta, quello della logistica e dei trasporti - dice Bontempi - «è un comparto che conta a livello nazionale circa 1.600.000 addetti. Un settore molto importante ed in continuo sviluppo, anche per la diffusione dell’e-commerce, ma che necessita di regole e, forse, di maggiore visibilità. Il rinnovo del contratto è atteso da 22 mesi e gli stipendi sono fermi da tre anni. Era ora di farsi sentire».
Laura Cavalli

NOVARA - Anche a Novara alta partecipazione, che ha causato rallentamenti alla circolazione dei camion soprattutto nell’area del Cim, alle giornate di sciopero generale del personale dei comparti logistica, trasporto merci e spedizione, indette dalle segreterie nazionali Filt-Cgil, Cisl reti e Uiltrasporti. La mobilitazione sul territorio era iniziata già nella giornata di venerdì scorsa, con un presidio davanti all’area logistica dei derivati del petrolio di San Martino di Trecate.
Lunedì e martedì lo sciopero e i volantinaggi hanno invece riguardato il centro intermodale merci Cim e l’area logistica di Agognate. Annullato invece il presidio a Biandrate, nei pressi del centro di distribuzione Esselunga, per mancanza di adesioni,
«Per il resto, l’adesione - commenta Alberto Bontempi, segretario Filt Cgil di Novara e Vco -  è stata altissima, in media attorno all’80%, in linea con i dati nazionali. Ma abbiamo avuto anche punte del 100%, ad esempio alla filiale Tnt di San Pietro Mosezzo, i cui dipendenti hanno tutti preso parte al presidio di Agognate, che era destinato prevalentemente ai “drivers”, al settore della distribuzione».
Il Cim  è stato scelto invece in quanto luogo di incontro tra il trasporto merci su gomma e l’intermodalità/interoperabilità ferro-gomma, nel quale transitano aziende trasportistiche di tutt’Italia e dove ha sede anche Eurogateway, società che si occupa del trasferimento dei container dai treni ai camion e viceversa. «Anche qui, - dice Bontempi - i dipendenti hanno aderito in massa, così come i camionisti. Ci sono stati blocchi e rallentamenti, ma tutti coloro che hanno partecipato lo hanno fatto in maniera del tutto volontaria, senza alcuna imposizione, com’è nello stile delle nostre azioni di protesta».
Tutto si è svolto dunque in maniera tranquilla, come sottolinea anche la Questura, che in un comunicato stampa precisa che “nessun blocco o picchettaggio è stato effettuato presso il Cim di Novara e che le manifestazioni di carattere sindacale si sono svolte regolarmente, senza intralci per le persone e per la libera circolazione delle merci”. Ricordando che il cosiddetto “picchettaggio” è un reato “e, qualora si fosse verificato, le Forze di Polizia presenti sul posto sarebbero intervenute”. “Nella dinamica di uno sciopero generale indetto dai sindacati confederati - prosegue il comunicato - si sono registrati unicamente alcuni rallentamenti in ingresso e di carico all’interno del Cim dovuti unicamente all’alta adesione all’iniziativa da parte delle maestranze”. Sia lunedì che martedì, “i camion hanno avuto accesso all’interno del plesso di smistamento potendo caricare e scaricare il loro materiale”, con il continuo presidio delle Forze di Polizia.
Quanto alle ragioni della protesta, quello della logistica e dei trasporti - dice Bontempi - «è un comparto che conta a livello nazionale circa 1.600.000 addetti. Un settore molto importante ed in continuo sviluppo, anche per la diffusione dell’e-commerce, ma che necessita di regole e, forse, di maggiore visibilità. Il rinnovo del contratto è atteso da 22 mesi e gli stipendi sono fermi da tre anni. Era ora di farsi sentire».
Laura Cavalli