Sanare il deficit, ma servizi di qualità

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OMEGNA - La politica di rientro dal deficit prosegue con l’intento di coniugare la politica di bilancio con la qualità dei servizi offerti. Obiettivi che possono essere perseguiti soltanto partendo dalle cifre dell’attività dello scorso anno. Attività esposta analiticamente dal direttore generale, Giovanni Caruso, ai giornalisti incontrati in questi giorni. Il 90 per cento dei 30.036 accessi al Dea del Castelli (Verbania), dei 24.002 al San Biagio (Domodossola), degli 8.783 al pronto soccorso del Madonna del Popolo (Omegna) sono codici bianchi e verdi. «E’ possibile ridurli – ha commentato Caruso – dando all’utenza risposte diverse e migliori. Ci aspettiamo

OMEGNA - La politica di rientro dal deficit prosegue con l’intento di coniugare la politica di bilancio con la qualità dei servizi offerti. Obiettivi che possono essere perseguiti soltanto partendo dalle cifre dell’attività dello scorso anno. Attività esposta analiticamente dal direttore generale, Giovanni Caruso, ai giornalisti incontrati in questi giorni. Il 90 per cento dei 30.036 accessi al Dea del Castelli (Verbania), dei 24.002 al San Biagio (Domodossola), degli 8.783 al pronto soccorso del Madonna del Popolo (Omegna) sono codici bianchi e verdi. «E’ possibile ridurli – ha commentato Caruso – dando all’utenza risposte diverse e migliori. Ci aspettiamo molto dalle aggregazioni degli ambulatori dei medici di Medicina generale. Già funzionano bene a Omegna e Cannobio. A breve dovrebbero entrare in funzione a Stresa, Domodossola, Crevoladossola e Premosello Chiovenda». Alle aggregazioni dovrebbero aggiungersi la messa in rete dei medici di Medicina generale, di quelli di continuità assistenziale e dei pediatri di libera scelta. A ridurre l’accesso agli ospedali dovrebbe concorrere l’estensione della telemedicina, oggi praticata a 86 pazienti diabetici, ai cardiopatici e ai pazienti affetti da insufficienza respiratoria. Entro l’anno, inoltre, dovrebbe entrare in funzione una centrale operativa per le urgenze territoriali al servizio delle famiglie con disabili non autosufficienti e delle residenze socio assistenziali. Due numeri telefonici, 116 e 117 (dopo l’istituzione del 112 unico per tutte le forze dell’ordine) al quale familiari e personale delle strutture potranno rivolgersi in caso d’emergenza. L’intento è quello di ridurre i trasbordi all’ospedale più vicino riducendo costi per l’Asl e disagi per i pazienti.

I parti, sia a Verbania che a Domodossola, sono in continuo calo. Dal 2008 al 2014 sono scesi da 1.415 a 1.150 incluse le puerpere che hanno scelto Borgomanero, Varese e altre maternità lombarde. Nel 2015 ci sono stati 446 parti al Castelli e 249 al San Biagio, 212 sono nati a Borgomanero e gli altri fuori regione. «Una spiegazione c’è – ha spiegato Sebastiano Ficili, direttore del distretto del Cusio ­. Molte mamme della zona del lago d’Orta scelgono Borgomanero. L’Asl Vco include tutti i comuni cusiani, anche quelli in provincia di Novara, per i quali l’ospedale di riferimento è Borgomanero». Positivo il bilancio di emodinamica a Domodossola. «Il passaggio da 2 a 3 giorni d’apertura la settimana – ha detto Caruso – ha determinato un incremento d’attività. Nel 2014 c’erano stati 366 interventi, nel 2014 sono saliti a 445».
Continua a calare il personale, sceso dai 1.827 del 2014 a 1.763. «Ma sono già state avviate le procedure d’assunzione per 46, il che ci consentirà di tornare agli effettivi del 2014», ha assicurato Caruso. Le nuove assunzioni includono tre primari di Oncologia, Ortopedia, Cardiologia. Per gli ultimi 2 sono già stati banditi i concorsi. Per Oncologia il bando dovrebbe essere pubblicato a giugno. Il bilancio 2015 pareggerà a 290 milioni, con una perdita massima di sei milioni. Per il 2016 la Regione ha fissato un obiettivo di rientro di 4,2 milioni.

Mauro Rampinini