Rottami di bici, «si decidano ad agire»

Rottami di bici, «si decidano ad agire»
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NOVARA - «La stazione di una città dovrebbe essere il suo biglietto da visita, perché chi arriva è la prima immagine che ha davanti agli occhi e invece qui a volte sarebbe meglio chiuderli e forse c’è anche chi non solo chiude gli occhi, ma si tappa anche le orecchie e non vuole ascoltare le lamentele dei cittadini, che vorrebbero solo una città più pulita».

Non fa sconti un nostro lettore che si è rivolto a noi perché «vorrei segnalarvi una situazione a dir poco ridicola». Sotto accusa le numerose biciclette abbandonate che si trovano proprio nella piazza antistante la stazione cittadina. «In realtà non sono proprio delle biciclette, ma sono ciò che di esse rimane dopo, immagino, l’azione di ladri e vandali. A volte è possibile trovare solo il telaio, a volte solo i manubri, a volte addirittura solo le ruote e nient’altro. Il tutto fissato con un lucchetto nei portabiciclette. Uno spettacolo (peraltro testimoniato dalle foto scattate durante il nostro sopralluogo, ndr) che dà proprio l’idea del degrado e della scarsa attenzione alla città e ai suoi abitanti, anche perché quei rottami abbandonati occupano di fatto dei posti che potrebbero essere utilizzati da chi deve lasciare la propria bicicletta». Che fare quindi? «Ho provato a segnalare la situazione, ma è un continuo passare la palla senza trovare una soluzione. Il Comune dice di segnalare all’Assa, l’Assa dice di chiamare i Vigili e i Vigili dicono di rivolgersi al Comune…». La questione cruciale sembra essere nel fatto che questi rottami, essendo legati con un lucchetto, indicano che sono di qualcuno: «Mi hanno spiegato che non si può intervenire come quando si è di fronte a dei rifiuti abbandonati in strada abusivamente, perché non sono dei rifiuti abbandonati ma, essendo legati, sono di proprietà di un soggetto non identificato e io aggiungerei non identificabile visto che non vi sono elementi utili a rintracciare il legittimo proprietario. Perciò è necessario che qualcuno si prenda la responsabilità di tagliare i lucchetti e poi procedere alla loro rimozione. Speriamo che i responsabili delle istituzioni coinvolte si decidano a parlarsi e ad agire di conseguenza».

Clarissa Brusati

NOVARA - «La stazione di una città dovrebbe essere il suo biglietto da visita, perché chi arriva è la prima immagine che ha davanti agli occhi e invece qui a volte sarebbe meglio chiuderli e forse c’è anche chi non solo chiude gli occhi, ma si tappa anche le orecchie e non vuole ascoltare le lamentele dei cittadini, che vorrebbero solo una città più pulita».

Non fa sconti un nostro lettore che si è rivolto a noi perché «vorrei segnalarvi una situazione a dir poco ridicola». Sotto accusa le numerose biciclette abbandonate che si trovano proprio nella piazza antistante la stazione cittadina. «In realtà non sono proprio delle biciclette, ma sono ciò che di esse rimane dopo, immagino, l’azione di ladri e vandali. A volte è possibile trovare solo il telaio, a volte solo i manubri, a volte addirittura solo le ruote e nient’altro. Il tutto fissato con un lucchetto nei portabiciclette. Uno spettacolo (peraltro testimoniato dalle foto scattate durante il nostro sopralluogo, ndr) che dà proprio l’idea del degrado e della scarsa attenzione alla città e ai suoi abitanti, anche perché quei rottami abbandonati occupano di fatto dei posti che potrebbero essere utilizzati da chi deve lasciare la propria bicicletta». Che fare quindi? «Ho provato a segnalare la situazione, ma è un continuo passare la palla senza trovare una soluzione. Il Comune dice di segnalare all’Assa, l’Assa dice di chiamare i Vigili e i Vigili dicono di rivolgersi al Comune…». La questione cruciale sembra essere nel fatto che questi rottami, essendo legati con un lucchetto, indicano che sono di qualcuno: «Mi hanno spiegato che non si può intervenire come quando si è di fronte a dei rifiuti abbandonati in strada abusivamente, perché non sono dei rifiuti abbandonati ma, essendo legati, sono di proprietà di un soggetto non identificato e io aggiungerei non identificabile visto che non vi sono elementi utili a rintracciare il legittimo proprietario. Perciò è necessario che qualcuno si prenda la responsabilità di tagliare i lucchetti e poi procedere alla loro rimozione. Speriamo che i responsabili delle istituzioni coinvolte si decidano a parlarsi e ad agire di conseguenza».

Clarissa Brusati

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