Quattro secoli di storia da salvare

BUGNATE (GOZZANO) - Al via la seconda parte dei lavori di restauro dell’Oratorio di San Rocco situato nella frazione collinare; il primo lotto era stato avviato a settembre 2013. A fine luglio di quest’anno, l’assemblea promossa dalla Fondazione Comunità del Novarese che ha erogato contributi, in parte anche grazie al coinvolgimento della comunità. Interventi del prevosto, don Enzo Sala, dell’assessore alla Cultura comunale, Maria Luisa Gregori, e del progettista dei lavori del secondo lotto, architetto Emanuela Riboldi. Della volontà di edificazione dell’Oratorio da parte dei fedeli si è potuto risalire grazie ad una lettera del 1630 e, dopo quasi quattro secoli, Comune, Fondazione Comunità del Novarese, imprenditori e privati, si stanno facendo carico di sostenere l’opera di restauro. Nella seconda metà del Seicento vi fu posto l’altare barocco ligneo (poi rimosso) di Antonio Pino di Bellagio: dipinto in oro zecchino e azzurro, rappresentava San Rocco, San Defendente, San Sebastiano e angeli. Le dodici lunette della volta furono affrescate nel Settecento a raffigurare vita e miracoli del santo invocato contro le pestilenze e oggi attribuite al pittore valsesiano Lorenzo Peracino. Rocco Fornara (promotore dell’intervento di restauro, già sindaco di Gozzano e corrispondente della Stampa diocesana) ha ricordato come l’idea di avviare l’opera risalga al 2007, quando era ancora attivo don Luigi Corsini. Un lavoro di consolidamento e di manutenzione straordinaria che ha posto attenzione a facciata e
BUGNATE (GOZZANO) - Al via la seconda parte dei lavori di restauro dell’Oratorio di San Rocco situato nella frazione collinare; il primo lotto era stato avviato a settembre 2013. A fine luglio di quest’anno, l’assemblea promossa dalla Fondazione Comunità del Novarese che ha erogato contributi, in parte anche grazie al coinvolgimento della comunità. Interventi del prevosto, don Enzo Sala, dell’assessore alla Cultura comunale, Maria Luisa Gregori, e del progettista dei lavori del secondo lotto, architetto Emanuela Riboldi. Della volontà di edificazione dell’Oratorio da parte dei fedeli si è potuto risalire grazie ad una lettera del 1630 e, dopo quasi quattro secoli, Comune, Fondazione Comunità del Novarese, imprenditori e privati, si stanno facendo carico di sostenere l’opera di restauro. Nella seconda metà del Seicento vi fu posto l’altare barocco ligneo (poi rimosso) di Antonio Pino di Bellagio: dipinto in oro zecchino e azzurro, rappresentava San Rocco, San Defendente, San Sebastiano e angeli. Le dodici lunette della volta furono affrescate nel Settecento a raffigurare vita e miracoli del santo invocato contro le pestilenze e oggi attribuite al pittore valsesiano Lorenzo Peracino. Rocco Fornara (promotore dell’intervento di restauro, già sindaco di Gozzano e corrispondente della Stampa diocesana) ha ricordato come l’idea di avviare l’opera risalga al 2007, quando era ancora attivo don Luigi Corsini. Un lavoro di consolidamento e di manutenzione straordinaria che ha posto attenzione a facciata esterna, sostituzione delle beole di coronamento del timpano, intonaco, rifacimento dell’intonaco ammalorato dall’umidità soprattutto nella parte inferiore, chiusura di crepe interne. Il progetto di massima risale al 2011 quando la Soprintendenza chiese anche una relazione statica che evidenziasse la situazione delle crepe evidenti sull’arco del presbiterio e sulla navata. Il rischio accertato fu la staticità stessa dell’edificio. Questa valutazione modificò il programma lavori, con la necessità di ricercare nuove fonti di finanziamento: «Ci si indirizzò – ci ha riferito Fornara - su collaborazioni economiche più consistenti, in aggiunta a quella già in essere del Comune coi contributi della legge regionale 15/1989: in primo luogo quella, altrettanto consistente, della Fondazione della Comunità del Novarese e quelle di alcuni imprenditori bugnatesi. Poi è venuta la generosità delle famiglie: una disponibilità davvero elevata». Tre le tipologie di intervento: la messa in sicurezza del campanile attraverso la sostituzione degli elementi portanti lignei (su cui originariamente il campanile poggiava) e la sostituzione della lattoneria danneggiata dalle infiltrazioni (che hanno causato anche danni ad affreschi, parte della volta e muro); la “cucitura” della volta con la parete sovrastante attraverso un sistema di carotaggio e ancoraggio della parte inferiore; la messa in sicurezza della volta della navata che presentava una lunga fessura con la realizzazione, sull’estradosso, di sei archi armati posizionati su un cordolo in malte fibrorinforzate a contatto della volta. Il costo è stato di 76mila euro. «Impensabile – ha commentato Fornara - per una piccola comunità come la nostra». Eppure è stato possibile perché ‘Insieme…si può’”, come anche don Enzo ha sottolineato nella lettera di convocazione dell’assemblea. I lavori saranno affidati alla locale impresa edile Cerutti (Bugnate) e consisteranno nella rimozione della corea di beole sulla corona del timpano della facciata; nella sostituzione di quelle danneggiate; nella pulizia del muro; nel rifacimento del letto di malta e nel riposizionamento delle beole danneggiate a causa delle infiltrazione di acqua che ha corroso l’intonaco. Previsti, inoltre, la pulizia di alcuni elementi in sasso come il basamento della croce e due pennacchi laterali, anneriti dal tempo e da depositi lasciati da uccelli. Infine ripulitura dell’intonaco della facciata, rintonacatura con malta traspirante e successiva tinteggiatura; interventi al portichetto frontale con pulitura dell’ intonaco e tinteggiatura; eliminazione dei rappezzi di intonaco improprio e sostituzione con malta traspirante. Il costo preventivato è di 25mila euro più ulteriori spese e materiali per un totale di 33mila euro. Nota la conformazione del terreno, tale per cui sotto la crosta superficiale c’è uno strato di creta impermeabile che non drena l’acqua. Il finanziamento dei lavori è così ripartito: 12.450 euro dal Comune di Gozzano (legge 15), 16.500 euro dalla Fondazione della Comunità del Novarese, 4.050 euro da Parrocchia e privati. La Fondazione della Comunità del Novarese stimola e riceve donazioni da privati che poi, a lavori ultimati, gira alla Parrocchia con l’elenco nominativo dei donatori (tranne per chi voglia mantenere l’anonimato). Le donazioni possono essere effettuate tramite Bollettino postale sul c.c. n° 18205146 con causale “San Rocco – Bugnate” oppure con bonifico Bancoposta codice IBAN 1T 63 T0760110 100000018205146 a favore della “Fondazione della Comunità del Novarese onlus” indicando nella causale “San Rocco – Bugnate. Tutte le donazioni sono fiscalmente deducibili. Al termine della serata il maestro Andrea Beffani ha eseguito un breve concerto di pianoforte.
Maria Antonietta Trupia