Qualità della vita, il Vco è settimo, Novara risale

Migliora la qualità della vita dalle nostre parti, almeno secondo il Sole 24Ore che ha pubblicato la sua inchiesta annuale sulla situazione delle province italiane. Un miglioramento dovuto in gran parte all’exploit del Vco.
La provincia azzurra, infatti, recupera ben nove posizioni e si attesta in settima posizione assoluta con 548 punti, recuperando ben 9 posizioni rispetto alla classifica dell’anno precedente. Punto di forza il primo posto assoluto nel settore della Giustizia e Sicurezza, negli altri parametri è 18ª per quanto riguarda Ricchezza e Consumi, 25ª per Ambiente e Servizi, 34ª in Cultura e Tempo libero. Quarantesimo posto nel settore della Demografia e Società e, infine, 73° per quanto riguarda Lavoro e Innovazione.
Insomma un vero e proprio salto in avanti, tenendo conto che sono decisamente in miglioramento le piccole province (Belluno è al primo posto, Caserta all’ultimo), mentre le grandi città perdono colpi (Milano è ottava con una perdita di sei posizioni, Roma 24ª, meno 11 posizioni, e Torino quarantesima, con una perdita di cinque posizioni).
Ben diversa, ma comunque positiva, la situazione di Novara che recupera, anch’essa, sei posizioni attestandosi in cinquantesima posizione con 480 punti.
La sua collocazione è frutto di un venticinquesimo posto per Ricchezza e Consumi, del quarantesimo per Lavoro e Innovazione e del quarantaseiesimo per Demografia e Società. Meno bene negli altri parametri: 51ª in Giustizia e Sicurezza, 64ª per Ambiente e Servizi e 65ª nel settore della Cultura e Tempo Libero.
Nella prima categoria, denominata Ricchezza e consumi, vengono raccolti gli indicatori più economici. Debutta uno dei sei nuovi indicatori dell’edizione 2017: gli acquisti online. In questa categoria il Nord fa la parte del leone. Nella seconda area d’indagine, Lavoro e Innovazione, rientrano, dunque, numero di imprese registrate per 100 abitanti, tassi di occupazione e disoccupazione giovanile, quota di export sul Pil provinciale, rapporto depositi/impieghi, start up innovative e (seconda new entry) gap retributivo di genere. In questa macro-area irrompe sulla scena il Centro-Nord.
La categoria Ambiente e Servizi introduce due nuovi parametri: spesa in farmaci per abitante e consumo di suolo. Affiancano la tradizionale pagella di Legambiente sugli ecosistemi urbani e altri parametri su servizi e welfare.
Demografia e Società è la quarta area d’indagine, con un indicatore nuovo di zecca: il numero medio di anni di studio degli over 25. In questo ambito, dove rientrano criteri storici (densità abitativa, tasso di natalità, indice di vecchiaia, laureati ogni mille giovani), le località alpine la fanno da padrone.
Nella quinta macro-categoria, denominata Giustizia e Sicurezza, accanto ai classici indicatori su furti d’auto e in casa, scippi e frodi informatiche, fa il suo ingresso l’indice di litigiosità. Quest’area dell’indagine è la più penalizzante per le grandi città.
Infine, l’area Cultura eTempo libero, dove contano la diffusione di spettacoli, librerie, sale cinematografiche, luoghi di ritrovo, ma anche associazionismo sportivo e non profit.
Sandro Devecchi
Migliora la qualità della vita dalle nostre parti, almeno secondo il Sole 24Ore che ha pubblicato la sua inchiesta annuale sulla situazione delle province italiane. Un miglioramento dovuto in gran parte all’exploit del Vco.
La provincia azzurra, infatti, recupera ben nove posizioni e si attesta in settima posizione assoluta con 548 punti, recuperando ben 9 posizioni rispetto alla classifica dell’anno precedente. Punto di forza il primo posto assoluto nel settore della Giustizia e Sicurezza, negli altri parametri è 18ª per quanto riguarda Ricchezza e Consumi, 25ª per Ambiente e Servizi, 34ª in Cultura e Tempo libero. Quarantesimo posto nel settore della Demografia e Società e, infine, 73° per quanto riguarda Lavoro e Innovazione.
Insomma un vero e proprio salto in avanti, tenendo conto che sono decisamente in miglioramento le piccole province (Belluno è al primo posto, Caserta all’ultimo), mentre le grandi città perdono colpi (Milano è ottava con una perdita di sei posizioni, Roma 24ª, meno 11 posizioni, e Torino quarantesima, con una perdita di cinque posizioni).
Ben diversa, ma comunque positiva, la situazione di Novara che recupera, anch’essa, sei posizioni attestandosi in cinquantesima posizione con 480 punti.
La sua collocazione è frutto di un venticinquesimo posto per Ricchezza e Consumi, del quarantesimo per Lavoro e Innovazione e del quarantaseiesimo per Demografia e Società. Meno bene negli altri parametri: 51ª in Giustizia e Sicurezza, 64ª per Ambiente e Servizi e 65ª nel settore della Cultura e Tempo Libero.
Nella prima categoria, denominata Ricchezza e consumi, vengono raccolti gli indicatori più economici. Debutta uno dei sei nuovi indicatori dell’edizione 2017: gli acquisti online. In questa categoria il Nord fa la parte del leone. Nella seconda area d’indagine, Lavoro e Innovazione, rientrano, dunque, numero di imprese registrate per 100 abitanti, tassi di occupazione e disoccupazione giovanile, quota di export sul Pil provinciale, rapporto depositi/impieghi, start up innovative e (seconda new entry) gap retributivo di genere. In questa macro-area irrompe sulla scena il Centro-Nord.
La categoria Ambiente e Servizi introduce due nuovi parametri: spesa in farmaci per abitante e consumo di suolo. Affiancano la tradizionale pagella di Legambiente sugli ecosistemi urbani e altri parametri su servizi e welfare.
Demografia e Società è la quarta area d’indagine, con un indicatore nuovo di zecca: il numero medio di anni di studio degli over 25. In questo ambito, dove rientrano criteri storici (densità abitativa, tasso di natalità, indice di vecchiaia, laureati ogni mille giovani), le località alpine la fanno da padrone.
Nella quinta macro-categoria, denominata Giustizia e Sicurezza, accanto ai classici indicatori su furti d’auto e in casa, scippi e frodi informatiche, fa il suo ingresso l’indice di litigiosità. Quest’area dell’indagine è la più penalizzante per le grandi città.
Infine, l’area Cultura eTempo libero, dove contano la diffusione di spettacoli, librerie, sale cinematografiche, luoghi di ritrovo, ma anche associazionismo sportivo e non profit.
Sandro Devecchi