Più di ottanta casi in un anno di violenza sulle donne

Più di ottanta casi in un anno di violenza sulle donne
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Inaugurata l’11 dicembre 2015 su iniziativa del Soroptimist Club Alto Novarese all’interno del reparto di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Ss. Trinità, la “stanza rosa” in un anno ha già accolto più di ottanta donne vittime di violenze, spesso consumate tra le mura domestiche. In questo locale, a cui si può accedere in maniera riservata anche da un ingresso secondario per meglio tutelare la privacy, oltre alle cure mediche e all’assistenza psicologica le donne che hanno subito violenza hanno anche potuto raccontare, lontane da occhi indiscreti, la loro terribile esperienza alle Forze dell’ordine che hanno raccolto le loro testimonianze utilizzando anche un sofisticato sistema di registrazione audio video fornito nei mesi scorsi sempre a cura di Soroptimist a numerose Caserme dei Carabinieri operanti nel Novarese. Lo stesso club, presieduto dalla dottoressa Grazia Nuvolone, psicoterapeuta, si è fatto promotore recentemente nel “salone d’onore” di Villa Maraz

Inaugurata l’11 dicembre 2015 su iniziativa del Soroptimist Club Alto Novarese all’interno del reparto di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Ss. Trinità, la “stanza rosa” in un anno ha già accolto più di ottanta donne vittime di violenze, spesso consumate tra le mura domestiche. In questo locale, a cui si può accedere in maniera riservata anche da un ingresso secondario per meglio tutelare la privacy, oltre alle cure mediche e all’assistenza psicologica le donne che hanno subito violenza hanno anche potuto raccontare, lontane da occhi indiscreti, la loro terribile esperienza alle Forze dell’ordine che hanno raccolto le loro testimonianze utilizzando anche un sofisticato sistema di registrazione audio video fornito nei mesi scorsi sempre a cura di Soroptimist a numerose Caserme dei Carabinieri operanti nel Novarese. Lo stesso club, presieduto dalla dottoressa Grazia Nuvolone, psicoterapeuta, si è fatto promotore recentemente nel “salone d’onore” di Villa Marazza in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza nei confronti delle donne” dell’incontro “Riflessioni sul tema della violenza…..” che ha avuto come relatore il professor Eugenio Borgna, insigne psichiatra, primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara, autore di centinaia di libri tradotti in varie lingue. Ma perché un uomo uccide una donna? «Leggendo i giornali o seguendo i programmi televisivi - ha detto Borgna – c’è chi sostiene che è la follia la causa della violenza. In alcuni casi questo potrebbe corrispondere al vero ma sulla based ella mia lunga esperienza posso affermare che non c’è un collegamento tra violenza e follia. Anzi, io personalmente ho incontrato persone che erano state definite folli dotate di una straordinaria sensibilità d’animo. La follia – ha aggiunto– non è che la sorella infelice della poesia». Ma allora, che cosa fa scattare la violenza? «Ci sono – ha spiegato Borgna – forme di gelosia che a lungo andare diventano patologiche, complesse e indecifrabili, che ad un certo punto esplodono trasformandosi in un incendio inarginabile». Per cercare di prevenire la violenza nei confronti delle donne, secondo Borgna, occorre lavorare molto utilizzando le armi del dialogo e soprattutto cercando di cambiare la cultura corrente. «La società e anche la scuola – ha detto Borgna- mettono in primo piano la persona più efficiente, la più forte. E’ necessario sfatare questo mito della forza e considerare maggiormente la sensibilità. Alla forza che può degenerare in violenza occorre contrapporre valori come la mitezza, la gentilezza e la fragilità». Nel suo intervento lo psichiatra ha citato anche Sigmund Freud, il padre della psicanalisi: «Vi è un po’ di femminilità in ogni uomo e un po’ di mascolinità in ogni donna. Occorre fare emergere di più nell’uomo quanto vi è della sensibilità femminile». All’incontro sono intervenuti anche il sindaco Anna Tinivella, l’assessore provinciale Laura Noro, il Luogotenente dei Carabinieri Luca Bianchi Fossati e in rappresentanza dell’Asl No il direttore sanitario Arabella Fontana il direttore medico Daniela Kozel e ildottor Claudio Didino responsabile del “Pronto soccorso” dell’Ospedale cittadino.

Carlo Panizza