Per le vittime di violenza, “codice rosa” in ospedale

Una équipe multiprofessionale presente in ogni pronto soccorso e in ogni presidio sanitario del Piemonte, composta da ginecologa, pediatra, ostetrica, psicologa, assistente sociale e infermiera. E un percorso dedicato di presa in carico garantito 24 ore su 24, in grado di operare raccordandosi con i servizi sociali, inserito in una rete regionale che avrà come punto di riferimento il Centro esperto sanitario istituito presso la Città della Salute. Queste le misure con le quali la giunta Chiamparino intende introdurre, in tutte le aziende sanitarie piemontesi, il “codice rosa”, destinato alle donne vittime di violenza sessuale e domestica.
«Prende corpo, per la parte di competenza della sanità regionale, la legge di prevenzione e contrasto alla violenza di genere varata lo scorso anno - spiega Saitta - A questo scopo sono state uniformate le procedure e migliorati i servizi. L’istituzione del codice rosa è, dunque, un provvedimento concreto, che come Regione siamo felici di attuare in occasione di una ricorrenza importante come l’8 marzo».
Il “codice rosa”, oltre a mettere in azione un percorso di assistenza specifico, prevede l’esenzione dal ticket sanitario per la durata di un anno, per tutte le prestazioni connesse alla presa in carico clinica e psicologica della vittima di violenza o di maltrattamento. È considerato un codice aggiuntivo al codice di gravità, visibile soltanto agli operatori sanitari. Può essere attribuito dagli stessi operatori dei Dea di I e II livello, dal servizio di emergenza 118, ma anche in tutti gli altri presidi ospedalieri che fanno parte della rete sanitaria territoriale.
Una équipe multiprofessionale presente in ogni pronto soccorso e in ogni presidio sanitario del Piemonte, composta da ginecologa, pediatra, ostetrica, psicologa, assistente sociale e infermiera. E un percorso dedicato di presa in carico garantito 24 ore su 24, in grado di operare raccordandosi con i servizi sociali, inserito in una rete regionale che avrà come punto di riferimento il Centro esperto sanitario istituito presso la Città della Salute. Queste le misure con le quali la giunta Chiamparino intende introdurre, in tutte le aziende sanitarie piemontesi, il “codice rosa”, destinato alle donne vittime di violenza sessuale e domestica.
«Prende corpo, per la parte di competenza della sanità regionale, la legge di prevenzione e contrasto alla violenza di genere varata lo scorso anno - spiega Saitta - A questo scopo sono state uniformate le procedure e migliorati i servizi. L’istituzione del codice rosa è, dunque, un provvedimento concreto, che come Regione siamo felici di attuare in occasione di una ricorrenza importante come l’8 marzo».
Il “codice rosa”, oltre a mettere in azione un percorso di assistenza specifico, prevede l’esenzione dal ticket sanitario per la durata di un anno, per tutte le prestazioni connesse alla presa in carico clinica e psicologica della vittima di violenza o di maltrattamento. È considerato un codice aggiuntivo al codice di gravità, visibile soltanto agli operatori sanitari. Può essere attribuito dagli stessi operatori dei Dea di I e II livello, dal servizio di emergenza 118, ma anche in tutti gli altri presidi ospedalieri che fanno parte della rete sanitaria territoriale.