Pensare una nuova “Idea di città”

Pensare una nuova “Idea di città”
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NOVARA - Pensare insieme ad una nuova Idea di Città. Così Alberto Pacelli e Roberto De Rosa hanno presentato una nuova iniziativa per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, «unica strada per uscire da questa terribile situazione».
Nasce così un collettivo, con sede in corso Risorgimento 100 (“Una idea di città”), che vuole riunire semplici cittadini e associazioni per incidere sul processo democratico cittadino.
«In questi ultimi 70 anni - spiega Alberto Pacelli - abbiamo attraversato periodi altamente drammatici, anche tragici. Ma non abbiamo mai vissuto un periodo buio e pericoloso come questo che stiamo vivendo. E’ in atto, e non da oggi, un processo di crescente sfiducia verso la classe politica. Una sfiducia che si estende e coinvolge le Istituzioni centrali dello Stato». Entra poi nel dettaglio della politica locale «Peggiore la situazione a livello comunale dove al malcostume ed alla mala amministrazione centrale si aggiungono le conseguenze di una sciagurata riforma degli enti locali. E’ chiaro - prosegue - che non possiamo pensare di dare vita a Novara all’ennesimo movimento o partitino che si prefigga di modificare la situazione nazionale.
Però possiamo dare vita ad una iniziativa  che per i suoi contenuti e per come viene realizzata possa incidere e modificare la realtà cittadina e valere anche come indicatore di una via in grado di contribuire ad uscire dalla crisi»
E allora cosa fare?
«La proposta è quella di dare vita ad un collettivo che elabori Una idea di città. Quale città - dicono Pacelli e De Rosa - le cittadine ed i cittadini vogliono che sia Novara, quali  gli interventi necessari per  realizzarla. Una idea di città alla  cui costruzione compartecipino il  maggior numero possibile di novarese e di novaresi»
In che modo?
«Il collettivo per operare si suddivide in gruppi su temi specifici quali: Novara città della Pace e dell’Amicizia,  Ambiente,  Città – Cultura – Università,  Lavoro – Attività Produttive – Ricerca, Mafia,  Quartieri – Frazioni, Sanità,  Scuola,  Servizi socioassistenziali,  Sport non professionistico,  Uso del suolo – Recupero e Ristrutturazione del patrimonio edilizio.
Ciascun gruppo - secondo Pacelli e De Rosa -  per poter garantire il massimo di democrazia e di partecipazione elabora una proposta sul tema di sua competenza, la discute nel modo più ampio possibile con le persone interessate e con le associazioni e le organizzazioni impegnate su quel tema, al termine redige un testo conclusivo che, dopo l’approvazione del collettivo, diviene  parte di una idea di città.
Il collettivo ha anche un’altrta funzione. Secondo Pacelli «si pone contemporaneamente come il soggetto al quale le cittadine ed i cittadini novaresi segnalano tutti quei problemi e quelle situazioni che per essere risolte richiedano un intervento della pubblica Amministrazione, se ne fa carico dopo averne verificata l’esattezza, avvia un rapporto dialettico con l’Amministrazione assumendo tutte le  iniziative che i singoli problemi richiedano, indicando eventualmente possibili soluzioni e, qualora fosse necessario, sollecitando gli interventi e curando che il loro adempimento non finisca nel dimenticatoio. Sappiamo - concludono - che si tratta di una proposta controcorrente: contro la sfiducia, lo scoramento, la tendenza a rinchiudersi nel privato, ma siamo altresì convinti che vi siano cittadine e cittadini novaresi disponibili ad impegnarsi per  la loro città».
Per mettere i cittadini nella condizione di aderire al collettivo è stata ideata una mail (info@unideadinovara.it), una buca delle lettere in corso Risorgimento 100 a Novara e una serie di numeri telefonici (347-4602007, 329-7954788, 333-3336025) cui rivolgersi.
Sandro Devecchi

NOVARA - Pensare insieme ad una nuova Idea di Città. Così Alberto Pacelli e Roberto De Rosa hanno presentato una nuova iniziativa per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, «unica strada per uscire da questa terribile situazione».
Nasce così un collettivo, con sede in corso Risorgimento 100 (“Una idea di città”), che vuole riunire semplici cittadini e associazioni per incidere sul processo democratico cittadino.
«In questi ultimi 70 anni - spiega Alberto Pacelli - abbiamo attraversato periodi altamente drammatici, anche tragici. Ma non abbiamo mai vissuto un periodo buio e pericoloso come questo che stiamo vivendo. E’ in atto, e non da oggi, un processo di crescente sfiducia verso la classe politica. Una sfiducia che si estende e coinvolge le Istituzioni centrali dello Stato». Entra poi nel dettaglio della politica locale «Peggiore la situazione a livello comunale dove al malcostume ed alla mala amministrazione centrale si aggiungono le conseguenze di una sciagurata riforma degli enti locali. E’ chiaro - prosegue - che non possiamo pensare di dare vita a Novara all’ennesimo movimento o partitino che si prefigga di modificare la situazione nazionale.
Però possiamo dare vita ad una iniziativa  che per i suoi contenuti e per come viene realizzata possa incidere e modificare la realtà cittadina e valere anche come indicatore di una via in grado di contribuire ad uscire dalla crisi»
E allora cosa fare?
«La proposta è quella di dare vita ad un collettivo che elabori Una idea di città. Quale città - dicono Pacelli e De Rosa - le cittadine ed i cittadini vogliono che sia Novara, quali  gli interventi necessari per  realizzarla. Una idea di città alla  cui costruzione compartecipino il  maggior numero possibile di novarese e di novaresi»
In che modo?
«Il collettivo per operare si suddivide in gruppi su temi specifici quali: Novara città della Pace e dell’Amicizia,  Ambiente,  Città – Cultura – Università,  Lavoro – Attività Produttive – Ricerca, Mafia,  Quartieri – Frazioni, Sanità,  Scuola,  Servizi socioassistenziali,  Sport non professionistico,  Uso del suolo – Recupero e Ristrutturazione del patrimonio edilizio.
Ciascun gruppo - secondo Pacelli e De Rosa -  per poter garantire il massimo di democrazia e di partecipazione elabora una proposta sul tema di sua competenza, la discute nel modo più ampio possibile con le persone interessate e con le associazioni e le organizzazioni impegnate su quel tema, al termine redige un testo conclusivo che, dopo l’approvazione del collettivo, diviene  parte di una idea di città.
Il collettivo ha anche un’altrta funzione. Secondo Pacelli «si pone contemporaneamente come il soggetto al quale le cittadine ed i cittadini novaresi segnalano tutti quei problemi e quelle situazioni che per essere risolte richiedano un intervento della pubblica Amministrazione, se ne fa carico dopo averne verificata l’esattezza, avvia un rapporto dialettico con l’Amministrazione assumendo tutte le  iniziative che i singoli problemi richiedano, indicando eventualmente possibili soluzioni e, qualora fosse necessario, sollecitando gli interventi e curando che il loro adempimento non finisca nel dimenticatoio. Sappiamo - concludono - che si tratta di una proposta controcorrente: contro la sfiducia, lo scoramento, la tendenza a rinchiudersi nel privato, ma siamo altresì convinti che vi siano cittadine e cittadini novaresi disponibili ad impegnarsi per  la loro città».
Per mettere i cittadini nella condizione di aderire al collettivo è stata ideata una mail (info@unideadinovara.it), una buca delle lettere in corso Risorgimento 100 a Novara e una serie di numeri telefonici (347-4602007, 329-7954788, 333-3336025) cui rivolgersi.
Sandro Devecchi