Penalisti in corteo contro la riforma Orlando

Penalisti in corteo contro la riforma Orlando
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NOVARA, Corteo lungo le strade del centro di Novara per protestare contro la riforma della giustizia penale, la cosiddetta riforma Orlando (foto Martignoni). A sfilare in corteo, tutti rigorosamente in toga, gli avvocati penalisti di Novara, complessivamente una settantina di avvocati, che – dalla sede del Tribunale, in via Azario – sono poi transitati lungo le principali vie del centro. Obiettivo è stato quello di portare simbolicamente la protesta tra i cittadini, spiegando le ragioni della contrarietà alla riforma e l’astensione dalle udienze (oggi si è conclusa la terza settimana di sciopero per i penalisti dopo quelle andate in scena a marzo e ad aprile). E, soprattutto, spiegare alla cittadinanza, ai novaresi, le motivazioni dello sciopero, perché «tutti – come spiegano i referenti della Camera penale di Novara – potremmo essere protagonisti di un processo, o come imputati o come parti offese. Ecco perché occorre tutelare il giusto processo».Il tragitto ha previsto il passaggio in via Canobio, via Fratelli Rosselli e, quindi, arrivo al Broletto, dove il presidente della locale Camera penale, l’avvocato Roberto Rognoni, ha illustrato le ragioni dello sciopero alla presenza di qualche cittadino incuriosito dal passaggio di così tanti avvocati in centro, tutti assieme. A seguire, quindi, corso Italia, corso Cavallotti e ritorno in via Azario. Ogni penalista portava con sé un cartello con una frase attinente alla protesta. Da “No alla riforma del giusto processo”, passando per “Ddl Orlando: un processo è per sempre”, “No alla morte del diritto alla difesa”.

Monica Curino

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 6 maggio

NOVARA, Corteo lungo le strade del centro di Novara per protestare contro la riforma della giustizia penale, la cosiddetta riforma Orlando (foto Martignoni). A sfilare in corteo, tutti rigorosamente in toga, gli avvocati penalisti di Novara, complessivamente una settantina di avvocati, che – dalla sede del Tribunale, in via Azario – sono poi transitati lungo le principali vie del centro. Obiettivo è stato quello di portare simbolicamente la protesta tra i cittadini, spiegando le ragioni della contrarietà alla riforma e l’astensione dalle udienze (oggi si è conclusa la terza settimana di sciopero per i penalisti dopo quelle andate in scena a marzo e ad aprile). E, soprattutto, spiegare alla cittadinanza, ai novaresi, le motivazioni dello sciopero, perché «tutti – come spiegano i referenti della Camera penale di Novara – potremmo essere protagonisti di un processo, o come imputati o come parti offese. Ecco perché occorre tutelare il giusto processo».Il tragitto ha previsto il passaggio in via Canobio, via Fratelli Rosselli e, quindi, arrivo al Broletto, dove il presidente della locale Camera penale, l’avvocato Roberto Rognoni, ha illustrato le ragioni dello sciopero alla presenza di qualche cittadino incuriosito dal passaggio di così tanti avvocati in centro, tutti assieme. A seguire, quindi, corso Italia, corso Cavallotti e ritorno in via Azario. Ogni penalista portava con sé un cartello con una frase attinente alla protesta. Da “No alla riforma del giusto processo”, passando per “Ddl Orlando: un processo è per sempre”, “No alla morte del diritto alla difesa”.

Monica Curino

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